Home I lettori ci scrivono Una generazione vuota per colpa dei cellulari

Una generazione vuota per colpa dei cellulari

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L’uso smodato dei cellulari da parte degli adolescenti sta provocando seri problemi di insonnia.

Infatti molti alunni, nelle prime ore di lezione, spesso dormono sul banco e manifestano uno scarso livello di attenzione. Ciò è veramente preoccupante dal momento che i ritmi di apprendimento e di attenzione dei nostri alunni si sono praticamente annullati e la dimostrazione ci viene dalle indagini demoscopiche condotte dagli enti e agenzie di rilevazione statistica.

A causa dell’uso eccessivo degli smartphone i nostri alunni non leggono più giornali e libri, non scrivono affatto, e se lo fanno è soltanto sotto forzatura del docente e manifestano forme di apatia e indifferenza verso tutto ciò che li circonda.

Sono continuamente con gli occhi incollati sullo schermo dello smartphone per ore e ore e smanettano continuamente sulla tastiera del telefonino.

È pur vero che gli alunni che oggi frequentano le scuole sono dei nativi digitali e, quindi, con la tecnologia e gli strumenti tecnologici sono dei veri e propri geni, ma è altrettanto evidente che troppa tecnologia ha letteralmente “annebbiato” il cervello dei nostri ragazzi che non possono fare a meno degli strumenti tecnologici. Le ripercussioni si stanno avendo in maniera marcata anche sui comportamenti e atteggiamenti di questi alunni.

Molti appaiono sempre agitati, nervosi, insolenti, ipercinetici e possiamo credere che questi atteggiamenti sono il riflesso di una cultura ipertecnologica che ha in tutto e per tutto fagocitato i nostri alunni.

Tutti ormai sono dipendenti dagli smartphone, in quanto non possono farne a meno e guai a sottrarre dalle loro mani un telefonino: si trasformano in belve esternando una reazione ed una rabbia fuori dal comune.

Sarebbe necessario un maggiore controllo perché l’eccessiva dipendenza dagli smartphone è sinonimo di patologie neuro vegetative, i ragazzi non sanno più vivere senza cellulare, hanno dimenticato come si dialoga, come si ci confronta con gli altri e con il mondo, il loro linguaggio è muto e silenzioso, povero ed avaro di sentimenti, distaccato dalla realtà e completamento immerso in un universo irreale dove dominano la freddezza, l’apatia, l’indifferenza.

Stiamo, insomma, perdendo una intera generazione che rischia di scomparire nel nulla senza aver conosciuto gli altri esseri umani, ma solo degli automi nelle mani degli strumenti tecnologici. Una generazione di fragili, di indifesi, di vuoti.

Mario Bocola