Home Attualità Una scuola di Milano capofila di un progetto di Comunità Energetica Rinnovabile

Una scuola di Milano capofila di un progetto di Comunità Energetica Rinnovabile

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Sono ancora poco conosciute, ma offrono considerevoli vantaggi: riduzione delle emissioni, diminuzione dei costi energetici, promozione dell’indipendenza energetica locale.

Parliamo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, un insieme cioè di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità.

Per far conoscere questa nuova forma associativa di produzione di energia elettrica, Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha organizzato, tra febbraio e aprile scorsi, un vero e proprio giro d’Italia, partito da Bologna, con l’obiettivo di sviluppare consapevolezza presso tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici, delle potenzialità di questo strumento. Numerosi i vantaggi per l’ambiente, la società e le imprese derivanti dalla costituzione di una Comunità Energetica, nella quale i consumatori diventano produttori.

La Scuola ha colto al volo questa opportunità: come riportato dalla redazione milanese del quotidiano La Repubblica, l’I.I.S. “Evangelista Torricelli” di Milano ha realizzato un progetto di Comunità energetica rinnovabile, con l’obiettivo di installare dei pannelli solari nel centro omnicomprensivo Puecher, dove ha sede l’Istituto.

Gli studenti hanno studiato la fattibilità del progetto, calcolando la potenza consumata da ogni dispositivo nell’istituto. In ogni aula e laboratorio hanno contato i computer, le Lim, le lampade. Poi hanno moltiplicato per le ore di utilizzo e capito quanta energia serva a ogni spazio. Gli alunni – in particolare quelli della terza Meccanica e del Liceo Scientifico – hanno lavorato sodo per dare corpo a un’idea molto ambiziosa: produrre energia non solo per coprire il fabbisogno dell’istituto, ma anche quello delle altre realtà, scuole e associazioni, presenti nel centro Puecher. E, a medio termine, coinvolgere i residenti del quartiere in un sistema energetico condiviso, sostenibile e solidale.  Perché a questo servono le CER – sottolinea la dirigente del Torricelli – a  creare reti solidali e sostenibili, non solo ad abbattere i costi dell’energia.

La particolarità del progetto sta nel fatto che è partito direttamente dalla scuola e non da altri enti locali: guidati dagli ingegneri di RSE – una società indirettamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze impegnata nell’analisi, studio e ricerca applicata all’intero settore energetico – gli studenti del Torricelli hanno lavorato per circa 50 ore all’interno di un PCTO. Un’esperienza immersiva che li ha portati a scoprire cos’è una comunità energetica, come funziona un impianto fotovoltaico, quali sono le procedure per attivarlo, e soprattutto a confrontarsi con i consumi reali del proprio istituto.

Adesso – conclude la dirigente – il primo passo concreto sarà confrontarsi con Città Metropolitana – proprietaria dell’edificio – per valutare la reale fattibilità dell’impianto. L’approccio partecipato potrebbe diventare un nuovo modo di fare educazione civica e ambientale, più concreto e coinvolgente.