Home Alunni Unicef: #8marzodellebambine contro la violenza, per l’insegnamento della parità di genere

Unicef: #8marzodellebambine contro la violenza, per l’insegnamento della parità di genere

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“No alla Violenza di genere: insegniamolo tra i banchi”: questo il titolo della campagna #8marzodellebambine lanciata da Unicef/Italia in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna.

L’iniziativa è stata lanciata per chiedere l’insegnamento della parità di genere nelle scuole attraverso una petizione per chiedere al Ministero dell’Istruzione di consolidare la promozione della parità di genere e la prevenzione della violenza di genere nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole, in sinergia con quanto previsto sia nel nuovo Piano Nazionale d’Azione per l’Infanzia e l’Adolescenza sia nel Piano nazionale sulla violenza maschile contro le donne.

Testimonial della campagna quest’anno è un uomo, Gabriele Corsi, già ambasciatore dell’UNICEF Italia, per sottolineare che anche gli uomini vanno coinvolti nei percorsi sull’educazione alla parità di genere.

LINK AL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=9zNHXPRKsd0

Con l’attuale petizione “No alla Violenza di genere: insegniamolo tra i banchi”, l’Unicef prosegue la sua attività, organizzando una nuova raccolta di firme perché sia concretizzata ancor di più l’attività di prevenzione attraverso la promozione dell’insegnamento della parità di genere a scuola. 

Per aderire alla petizione: www.unicef.it/firma

Come testimoniano i dati più recenti, la violenza di genere è aumentata in diversi paesi, soprattutto durante i lockdown legati alla pandemia e con le scuole chiuse, le ragazze sono andate incontro a maggiori probabilità di lasciare gli studi e non tornare a studiare. La perdita di lavoro e la crescente insicurezza economica potrebbero anche spingere le famiglie a far sposare le loro figlie per alleviare la pressione economica.

Nei primi nove mesi del 2020 si è osservato, infatti, un aumento delle segnalazioni di violenza in cui la vittima si è sentita in pericolo di vita per sé o per i propri cari (3.583 contro 2.663 nel 2019).