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Usa, la controffensiva delle lobby pro-armi: a scuola agenti armati e personale formato

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È stato reso pubblico l’atteso piano di 225 pagine per la sicurezza nelle scuole scritto da una task force voluta dall’National rifle association (Nra), la più potente lobby pro-armi degli Stati Uniti: i punti centrali sono otto e quelli che faranno sicuramente discutere prevedono agenti armati in ogni scuola e formazione adeguata per i poliziotti e per il personale scolastico.
Il programma, presentato il 2 aprile dall’ex procuratore dell’Arkansas Asa Hutchison, punta anche sui controlli all’ingresso degli edifici scolastici. “Le classi dovranno essere chiuse durante le lezioni e ogni ospite dovrà essere riconosciuto e firmare un registro prima di entrare”, ha continuato Hutchison, che ha anche ricordato che il piano prevede lo stanziamento di più fondi federali per la formazione e la prevenzione.
Il costo dell’operazione potrebbe per questo pesare pesantemente sulle spalle dei contribuenti americani: secondo la National Association of School Resource Officers un agente potrebbe costare dagli 80.000 ai 100.000 dollari l’anno, che per le 100.000 scuole pubbliche degli Stati Uniti raggiungerebbe il costo di un miliardo di dollari ogni anno.

L’Nra ha detto di voler partecipare al piano in prima persona per abbattere i costi e ha promesso di offrire corsi gratuiti di addestramento per i volontari. Cosa che ha fatto preoccupare Daniel Webster, a capo del Johns Hopkins Center for Gun and Policy Research, un centro di ricerca sulla violenza legata alle armi da fuoco: “Chi ci assicura che queste persone sanno veramente quello che stanno facendo?”.
Dopo la strage di Newtown, nel Connecticut, che il 14 dicembre scorso era costata la vita a 20 bambini e sei adulti, l’amministratore delegato di Nra Wayne La Pierre aveva dichiarato che ci sarebbero dovuti essere più bravi ragazzi armati a guardia di tutte le scuole del Paese, annunciando un programma per la protezione e la formazione del personale.
Il presidente Barack Obama, invece, sta puntando su una legge che aumenti i controlli sui proprietari delle armi e vieti la vendita di fucili e pistole d’assalto. La sua proposta, in discussione al Congresso, potrebbe trovare molte difficoltà e uscirne profondamente modificata.