Home Estero Usa, stop allo ius soli: la Corte Suprema dà ragione a Trump

Usa, stop allo ius soli: la Corte Suprema dà ragione a Trump

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La cittadinanza statunitense per diritto di nascita è stata sospesa, così come il presidente Donald Trump aveva decretato. La Corte Suprema ha dato ragione infatti a Donald Trump, con sei voti a favore contro tre contrari e dunque spaccandosi tra giudici conservatori e liberal-progressisti.

Ma è stato anche stabilito che i giudici federali di grado inferiore non hanno il potere di bloccare a livello nazionale i provvedimenti esecutivi della Casa Bianca, così come è scritto in una sentenza di 119 pagine del massimo tribunale americano in cui sono spiegate oltre allo ius soli anche implicazioni più ampie. 

Secondo quanto riporta Rainews24, i giudici della Corte non sono intervenuti sul merito di Costituzionalità, limitando le sentenze dei tribunali inferiori a bloccare l’ordinanza di Trump solo nei 22 stati a guida democratica, in attesa delle cause intentate contro il provvedimento presidenziale, firmato il primo giorno del ritorno alla Casa Bianca del Tycoon. 

Nel dettaglio, il provvedimento limita la cittadinanza per diritto di nascita per i bambini nati sul suolo statunitense se non hanno almeno un genitore con status legale permanente, sovvertendo così l’interpretazione convenzionale della clausola sulla cittadinanza del XIV emendamento, da tempo riconosciuta come soggetta a poche eccezioni. 

Ma cosa era successo? I vari tribunali avevano affrontato la validità costituzionale dell’ordinanza di Trump secondo una propria logica, cosicché  l’amministrazione si era rivolta alla Corte Suprema con procedura d’urgenza per limitare le ingiunzioni a livello nazionale emesse dai giudici federali di Greenbelt, nel Maryland, Seattle e Boston.

Una giudice della Corte Suprema, esprimendo il suo dissenso sulla decisione, ha fatto sapere: “Una farsa per lo Stato di diritto. Nessun diritto è sicuro nel nuovo regime giuridico creato dalla Corte. Oggi la minaccia è per la cittadinanza per diritto alla nascita. Domani un’amministrazione diversa potrebbe tentare di sequestrare armi da fuoco a cittadini rispettosi della legge o impedire ai fedeli di diverse religioni di riunirsi a pregare. Oggi la Corte abdica al suo ruolo vitale in questo sforzo”.