Home Attualità Vaccini studenti, comitato genitori contrario: “Rischio discriminazioni e disparità”

Vaccini studenti, comitato genitori contrario: “Rischio discriminazioni e disparità”

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Alcuni genitori non si trovano d’accordo con la possibilità di vaccinare a breve la fascia di ragazzi 12-15 anni. Ieri, il ministro della salute Speranza ha affermato che il 28 maggio l’Ema potrebbe dare l’ok per la somministrazione di Pfizer agli studenti, così come avviene negli Usa. Una decisione che permetterebbe di sfruttare l’estate per le vaccinazioni dei ragazzi e partire così a settembre con la scuola in presenza e in maggior sicurezza.

Ma non tutti sembrano favorevoli a ciò. La Rete Nazionale Scuola in Presenza che raggruppa una serie di comitati di genitori, contesta la raccomandazione dei vaccini ai minori evidenziando che i decessi nella fascia di età 0-19 da marzo 2020 ad aprile 2021 sono stati 24 su 130mila. Molti genitori in sostanza si chiedono se sia il caso di vaccinare i propri figli, dato che raramente i minori si ammalano in modo grave.

La Rete Scuola in Presenza contesta il fatto che la fascia di giovani debba vaccinarsi per proteggere altre generazioni che comunque si sono già sottoposti a vaccinazione. Il rischio è quello delle discriminazioni nei confronti di chi non si sottoporrà alle somministrazioni a settembre, ovvero che si crei una disparità tra chi è vaccinato e chi no. Negli Stati Uniti, dove si stanno vaccinando i 12-15enni, secondo un sondaggio del New York Times, il 44% dei genitori si si è detto contrario a vaccinare i propri figli (a meno che non lo richiedano le scuole).

La rete Nazionale Scuola in Presenza chiede al Governo di specificare sul testo ufficiale, che la vaccinazione non è obbligatoria e non può essere vincolante per l’accesso a scuola, né giustificare il ricorso alla Dad.

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