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Valditara come Meloni: subito al lavoro per il bene il Paese. Dopo il giuramento corre al Ministero: innumerevoli problemi da risolvere – IL PUNTO

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Il nuovo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sposa la linea della premier Giorgia Meloni: quella di mettersi a testa bassa subito al lavoro, per il bene del Paese.

“Primo Consiglio dei ministri del governo Meloni: al lavoro per il bene del nostro paese”, ha scritto Valditara su twitter.

Un messaggio analogo è giunto da Viale Trastevere, da dove è giunta la notizia che sabato 22 ottobre il neo-ministro, dopo aver prestato giuramento al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è subito recato al ministero dell’Istruzione, dove ha subito avviato la propria attività a capo del dicastero stesso.

Sempre su twitter, Valditara ieri aveva scritto di sentirsi “onorato di servire il Paese in un Ministero strategico per lo sviluppo della Nazione”.

Contemporaneamente, però, è montata la polemica per alcuni libri scritti dal docente universitario, tra cui “L’impero romano distrutto dagli immigrati“, con sottotitolo “Così i flussi migratori hanno fatto collassare lo stato più imponente dell’antichità“. Un testo che assieme ad altri, fa pensare ad una “storia piegata all’ideologia anti immigrazione”, ha commentato La Repubblica.

Non è sembrata convincente la replica dello stesso Valditara, che all’Ansa ha detto: tutto questo “come sempre succede quando un giornale pubblica un libro come allegato” e quindi “è l’editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante”.

Polemiche a parte, è davvero intensa la mole di lavoro che attende il nuovo ministro a Viale Trastevere ed in seno al Governo: vi sono diversi punti – come il precariato da cancellare, il contratto da rinnovare, le riforme legate al Pnrr a partire da quelle su formazione e reclutamento dei docenti, le regole sulla mobilità da rivedere e tanto altro – che hanno bisogno di un indirizzo chiaro. Oltre che di adeguati finanziamenti, perché senza ulteriori risorse anche la partita degli aumenti di stipendio rischia di rimanere in una situazione di stallo.

Senza dimenticare le spinte che inevitabilmente arriveranno al ministro dai suoi alleati leghisti, soprattutto da quelli a capo delle regioni e degli enti locali, che spingeranno non poco per ottenere quella regionalizzazione e quell’autonomia differenziata che nei passati Governi di centro-destra non riuscirono mai a centrare pienamente.

Per quanto riguarda gli studenti c’è l’esigenza di riuscire a rendere più sicure le attività di Pcto, anche perchè – pur tenendo conto delle tre tragedie che hanno toccato altrettanti stagisti nel corso del 2022 – difficilmente la Lega vorrà ridimensionare l’attività di formazione svolta direttamente in azienda.

Infine, c’è sempre da comprendere se il “merito”, inserito nel nome del dicastero da guidare, non sia riferito anche agli studenti: in tal caso, a Valditara spetterà anche rivedere le regole sulla valutazione degli alunni, con probabili “premi” per gli allievi più meritevoli.

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