
La scuola del Governo Meloni sta producendo risultati straordinari: i risultati Invalsi lo confermerebbero in modo inequivocabile. A dirlo è stato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, in occasione della visita a Pesaro a Villa Caprile, sede dell’Istituto agrario cittadino, per l’evento di chiusura di ‘Scuola Futura Pesaro’.
“Stiamo investendo per una scuola inclusiva e in una scuola, come quella marchigiana, che sta dando straordinari risultati, come vedrete meglio tra due giorni quando pubblicheremo i risultati Invalsi“, ha dichiarato il responsabile del dicastero bianco.
Sulla struttura degli edifici, il Ministro ha spiegato che “sono stati avviati piani di riqualificazione molto importante sia con fondi Pnrr che con fondi ministeriali”.
Interpellato sulle mille reggenze in arrivo dal 1° settembre prossimo, dato non nuovo ma in crescita, Valditara ha detto che si tratta di accorpamenti e che “nessuna scuola è stata chiusa, quindi non si è creato nessun problema. Abbiamo previsto un preside vicario nella sede accorpata messo a disposizione delle famiglie e – ha sottolineato il Ministro – nessun servizio ha subito un decentramento”.
Entrando nel merito dei cambiamenti adottati nelle scuole, il numero uno del Mim ha ricordato, come aveva fatto qualche giorno prima a Montecitorio commentando i dati Istat su bullismo e cyberbullismo, che “è partito a settembre del 2024 un grande progetto sull’educare alle relazioni, ai comportamenti corretti e al rispetto: abbiamo fatto un censimento e mandato una questionario a tutte le scuole italiane, di queste l’87% ha risposto e nel 97% dei casi sono state avviati dei programmi di caratteri curricolare che, da quanto riferiscono i docenti, nel 70% dei casi ha avuto uno straordinario successo riscontrando un’evoluzione positiva nei comportamenti dei ragazzi“.
Soffermandosi sulle novità introdotte nel ciclo di scuola secondaria superiore, Valditara ha detto che “sperimentazioni, progetti, brevetti di ragazzi straordinari: questa è la grande qualità della nostra istruzione tecnico professionale e, in particolare, tutto questo avviene anche con scuola-estate, un’iniziativa che ho fortemente voluto l’anno e per la quale abbiamo investito circa 400 milioni di euro quest’anno e successivamente altri 150 e ci sono richieste per altri 270 milioni di euro”.
“Questi giovani – ha sottolineato Valditara – faranno delle esperienze straordinarie non soltanto di carattere didattico, ma soprattutto ricreative, sportive, di gioco. Si tratta di dare una risposta a quelle famiglie e a quei tanti giovani che, quando arriva l’estate, perdono un punto di riferimento. Un’iniziativa questa che, qui nelle Marche come in tutte le regioni italiane, è stata adeguatamente finanziata. A questa regione – ha concluso – destiniamo circa 670 milioni di euro per la scuola mentre per l’edilizia scolastica parliamo di 507 milioni di euro e non sono soltanto fondi Pnrr, poiché un terzo di questi sono fondi ministeriali”.
La protesta a Pesaro
Sulla protesta che lo attendeva al suo arrivo il Ministro ha parlato di “30 persone che non hanno niente a che fare con la scuola” mentre ha poi liquidato il tema dello Ius Scholae con un “per carità…”.
A proposito della protesta, le agenzie di stampa hanno parlato di una cinquantina di manifestanti, con bandiere e striscioni, di diversi partiti (Pd e M5S), sigle sindacali della Cgil, realtà studentesche e altre associazioni, che hanno accolto negativamente l’arrivo del Ministro.
“Oggi protestiamo contro il ministro e contro l’idea che ha della scuola e che sta proponendo con il suo ministero, ovvero quella del merito. Si usa questa parola ma non si garantiscono diritti fondamentali per gli studenti come la formazione di qualità o edifici scolastici sicuri”, così Beatrice Dell’Onte, segretaria Giovani democratici Pesaro Urbino.
“Il meccanismo del merito attanaglia l’istruzione nel nostro paese. Dovrebbe essere un diritto garantito e invece si continua a sbandierare una cultura del merito partendo dalle scuole superiori fino all’università”, dichiara Lorenzo Perlini, Coordinatore Udu Urbino. “Finito il Pnrr nelle scuole cosa resta? I soldi andranno tutti per le guerre?”, ha domandato Cinzia Scardacchi, Flc Cgil Pesaro. “Perché – ha continuato – abbiamo un numero altissimo di precari, il salario degli insegnanti italiani è il più basso d’Europa e il personale Ata, se va bene, guadagna 1.200 euro al mese: il governo finanzi l’istruzione, non le armi“.
“Oggi protesto da consigliera regionale, da docente e da mamma – afferma Marta Ruggeri, capogruppo M5s Marche – : bisognerebbe investire di più a livello ministeriale sull’istruzione pubblica e arrivare al 5% del Pil mentre siamo fermi al 4%. Così si costringe a un ridimensionamento scolastico e all’accorpamento di istituti soprattutto a spese delle aree interne che maggiormente avrebbero bisogno di servizi”.
“Il ministro oggi visita una delle scuole più belle delle Marche, arricchita con il Pnrr che non voleva – attacca Micaela Vitri, consigliera regionale Pd – mentre lui sta impoverendo questo mondo tra tagli del personale e mancati finanziamenti agli edifici. Altrettanto grave è negare l’importanza dell’insegnamento all’affettività, poiché in paesi come Svezia, Finlandia, Regno Unito, dove programmi così sono obbligatori, il tasso di bullismo e discriminazione è più basso”, ha concluso la dem.



