
Secondo le rilevazioni di dell’Osservatorio sulle gite scolastiche di Skuola.net, che ha interpellato ben 3.000 giovani delle scuole di secondo grado, troppi docenti si rifiuterebbero di accompagnare i loro alunni, i costi sarebbero alti, sanzioni disciplinari blande per gli studenti turbolenti e giovani a cui non fa piacere stare con i propri coetanei: i viaggi d’istruzione dunque, secondo questa rilevazione, somiglierebbero a un lusso per pochi e speso si consumerebbero entro i confini nazionali.
Secondo Skuola.net inoltre, circa 1 studente su 2 dovrà rinunciare al viaggio d’istruzione di più giorni per via del fatto che: il 29% ha già ricevuto comunicazione dalla scuola che non si partirà e l‘11% è ancora in attesa di ricevere indicazioni.
Significativo il fatto che circa 7% dei ragazzi non partirebbe perché, in un caso su due, non avrebbe piacere di stare coi compagni e coi prof fuori casa. Seguono poi le motivazioni economiche a cui si aggiunge 1 studente su 4 deluso perché la scuola non ha previsto nemmeno una gita di un giorno.
In ogni caso, segnala Skuola.net, tra i principali ostacoli alla partenza, al primo posto figura l’indisponibilità dei professori ad accompagnare le classi, seguito dai costi dei trasporti e delle sistemazioni per il pernotto, in alcuni casi proibitivi e infine i motivi disciplinari, ulteriormente evidenziati dalle nuove regole sulla condotta. Non a caso, il 14% ha rivelato di non partire a causa della condotta della sua classe.
Inoltre, il tanto temuto codice degli appalti – che impone l’indizione di gare pubbliche per trovare un fornitore per i viaggi d’istruzione quando la spesa complessiva dell’istituto superava i 140.000 euro – non sembra aver influito più di tanto sulla defezione della scuola di appartenenza.
Stabilito questo, l’indagine evidenzia pure che, fra coloro che partano, oltre 2 studenti su 3 resteranno in Italia, mentre la parte restante (35%) oltrepasserà i confini nazionali.
Le mete preferite sono le città d’arte: Firenze, Napoli, Palermo e poi Roma e Milano, mentre all’estero le mete sarebbero: Atene e Barcellona, seguite da Praga, Parigi e in qualche modo Dublino.
A causa dei prezzi altri, il 40% degli studenti sarà impegnato nel viaggio d’istruzione fino a un massimo tre giorni, poco meno di 1 su 4 allungherà la permanenza a quattro giorni e 1 su 10 sarà lontano da casa tutta la settimana.
La cifra media per un viaggio di istruzione sarebbe nell’ordine dei 424 euro, con un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. Il range di spesa più diffuso – per il 42% dei partenti – è leggermente inferiore e si attesta tra i 200 e i 400 euro. Ma il 45% ha dovuto mettere in conto cifre superiori.
Il pullman rimane il mezzo di trasporto preferito per raggiungere la destinazione prescelta (53%), marginalizzando l’aereo (25%) e il treno (13%). La bassa stagione crocieristica in alcuni momenti dell’anno scolastico sta favorendo anche la diffusione delle navi.