Home Attualità Vigilanza scuola, il Miur spinge per la liberatoria

Vigilanza scuola, il Miur spinge per la liberatoria

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Si tratta senza dubbio di un tema che ha assunto nelle ultime settimane una centralità nel dibattito scolastico. Dopo i ddl Malpezzi sulla liberatoria da far firmare ai genitori dei minori di 14 anni, arriva anche il parere del sottosegretario Gabriele Toccafondi sulla vigilanza a scuola.

LA PROPOSTA DI MALPEZZI

Il disegno di legge proposto dalla deputata Malpezzi è semplice: per favorire l’acquisizione dell’autonomia personale i genitori degli alunni di età inferiore a 14 anni possono autorizzare i figli a percorrere da soli il tragitto scuola casa; gli alunni – al termine dell’orario scolastico – possono quindi uscire da soli da scuola.
In questi casi – prevede ancora la proposta di legge – l’autorizzazione della famiglia solleva la scuola e i docenti dalle responsabilità connesse con l’obbligo di vigilanza.

TOCCAFONDI: IL MINORE NON RESTA SENZA TUTELA ANCHE CON LIBERATORIA

La volontà di proseguire in tal senso, ad ogni modo, è confermata nell’interpellanza del 10 novembre, in cui a rispondere è il sottosegretario Toccafondi: “difatti, l’autorizzazione genitoriale all’uscita autonoma dalla scuola del minore potrà costituire il frutto del confronto responsabile, dell’accordo partecipato, della condivisione di metodologie e obiettivi tra famiglia e scuola, modalità che deve sempre caratterizzare il processo di crescita del minore in ambito scolastico inteso in senso lato”.

Il sottosegretario tiene a precisare che “nell’ipotesi dell’autorizzazione genitoriale alla libera uscita dei minori, il minore non resta privo di qualsivoglia forma di tutela. L’obbligo di vigilanza e le connesse responsabilità tornano, difatti, in capo ai genitori, essendosi realizzato quel “subentro potenziale” nella vigilanza che la giurisprudenza ha più volte richiesto per sollevare la scuola dall’obbligo di sorveglianza sui minori nel caso di specie. Si cita, tra le tante, la sentenza della Cassazione civile n. 3074 del 30 marzo 1999”.