Home Alunni Voti più bassi e scarsa concentrazione: gli effetti del rumore sul rendimento...

Voti più bassi e scarsa concentrazione: gli effetti del rumore sul rendimento a scuola misurati da Ecophon

CONDIVIDI

La maggior parte dei processi educativi oggi nelle scuole italiane avviene in aule troppo rumorose, a danno dell’apprendimento degli studenti e della salute degli insegnanti. Diversi studi dimostrano che in ambienti acustici mediocri gli studenti non riescono ad ascoltare attentamente l’insegnante, presentano una riduzione della memoria a breve e lungo termine, sono meno concentrati, hanno una capacità di lettura inferiore, sono più stressati e infine ottengono voti più bassi.

 

IN ITALIA – Ecophon rende noti i dati di alcuni questionari svolti su un totale di 451 studenti e 29 insegnanti, in tre scuole italiane dove sono stati effettuati interventi di correzione acustica, all’interno del progetto De.C.I.So realizzato da Ecophon insieme all’Università degli Studi di Brescia e all’Associazione dei genitori dei bambini sordi bresciani. Gli istituti interessati sono: la scuola primaria Rodari a Verona, la scuola media Calvino a Chiesanuova e la scuola superiore Copernico a Brescia.

  • Il 94% degli studenti in aule trattate acusticamente dichiara di riuscire a concentrarsi completamente o parzialmente. Tale percentuale scende al 57 % in aule non trattate.
  • Il 94% degli studenti nelle aule bonificate ha dichiarato di sentire e capire che cosa dice l‘insegnante. Tale percentuale si riduce al 76 % nelle aule non trattate acusticamente.
  • L’86% degli insegnanti dichiara di aver notato un miglioramento da parte degli studenti, che lavorano con più calma e concentrazione.
  • L’84% degli insegnanti valuta l’ambiente sonoro delle aule trattate acusticamente da buono o molto buono.

La variabile principale da cui dipende la qualità acustica di un ambiente è il tempo di riverberazione, ossia la riflessione del suono sulle pareti. Negli interventi realizzati nelle tre scuole, Ecophon ha lavorato su questo aspetto ma anche su altri parametri importanti, come: la chiarezza (ossia la possibilità di essere sentiti e compresi senza dover alzare la voce), la diffusione del suono all’interno di uno spazio e i livelli di rumore dati dalla combinazione di tutti i suoni presenti in uno spazio. Il risultato è stato notevole, con una diminuzione del tempo di riverberazione che ha raggiunto il 75% nella scuola Rodari, il 73% nella scuola Copernico e il 50% nella Calvino.

 

ALL’ESTERO – I risultati evidenziano quanto l’acustica possa influire sul miglioramento della didattica e sono confermati da alcune ricerche e casi studio internazionali, svolti su alunni e insegnanti.

Uno studio svolto negli Stati Uniti1 ha appurato che un aumento di 10 decibel (dB) del rumore di fondo corrisponde in media ad una riduzione dei voti tra il 5% e il 7%. Questo si collega ad altri studi dove viene dimostrato ad esempio che in un buon ambiente acustico gli studenti rimangono più concentrati e si stancano meno, si sentono più incoraggiati a collaborare e partecipare alle lezioni, in aule dove la comprensione del discorso aumenta del 25% e gli alunni parlano con un livello di voce inferiore di 10 dB, mentre il livello acustico generale diminuisce di 13 dB.

La comprensione e la concentrazione assume un significato ancora maggiore per tutti quegli studenti che seguono le lezioni in una lingua diversa dalla lingua madre, introversi, affetti da deficit d’attenzione, iperattività, con problemi di udito o autismo. Si calcola che il 21% della popolazione scolastica è costituita da soggetti di questo tipo, con difficoltà di ascolto. Nel loro caso un miglioramento acustico può davvero fare la differenza.

 

GLI INSEGNANTI – Il rumore è uno dei nemici principali degli insegnanti, spesso costretti a sforzarsi per farsi sentire, sottoponendo a stress le proprie corde vocali. Un problema non da poco, considerando che per gli insegnanti è 32 volte più probabile avere problemi di voce rispetto a chi svolge professioni simili. Nelle scuole primarie del Regno Unito ad esempio si registrano 73 giornate di insegnamento perse all’anno a causa degli sforzi alla gola da parte degli insegnanti9. Eppure basterebbe correggere l’acustica nelle aule per ridurre il loro affaticamento, è sufficiente una riduzione di 10 decibel perché l’orecchio umano percepisca un dimezzamento del rumore, inoltre è stato calcolato che un buon ambiente acustico riduce la frequenza cardiaca degli insegnanti di 10 battiti al minuto6.