
Uno degli errori maggiori di questo Ministro è stato quello di far confluire il voto di condotta nella valutazione del profitto dello studente: lo sostiene, come abbiamo già avuto modo di scrivere, la Rete degli Studenti Medi del Lazio.
Dopo avere sostenuto che l’ordinanza sulla maturità “firmata dal ministro Giuseppe Valditara per l’Esame di Stato 2025” è “un atto che ha suscitato malcontento all’interno della comunità studentesca e sollevato forti critiche verso tale atto”, l’associazione ha annunciato che “uno studente della Rete degli Studenti Medi del Lazio ha scelto di inviare una diffida formale al ministro chiedendo l’immediato ritiro dell’Ordinanza“.
Si tratta di “un atto, quello della diffida, che” rappresenta “un primo avvertimento nei confronti del Ministro dell’Istruzione: qualora tale provvedimento dovesse colpire degli studenti, il sindacato studentesco sarà pronto a battersi fin dentro le aule dei tribunali“.
Le critiche della Rete studentesca laziale entrano quindi nel merito dell’ordinanza “a firma del ministro dell’Istruzione e del Merito”, la quale “prevedrebbe ‘che il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale possa essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi’”.
“La problematica – sottolineano gli studenti – potrebbe riguardare in modo particolare i tanti coinvolti in autogestioni, occupazioni, manifestazioni che spesso si accompagnano ad un abbassamento del voto in condotta, una scelta che è in forte contrasto con lo statuto delle studentesse e degli studenti, che sancisce come il voto in condotta non possa influire sul profitto scolastico“.
“Quella del ministro Valditara rappresenta l’ennesima scelta di voltare le spalle alla comunità studentesca, portando avanti una linea repressiva – spiega Paolo Notarnicola, coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi – Da tempo, come sindacato studentesco chiediamo di essere convocati, per confrontarci e discutere sulle scelte che il Ministro sta portando avanti in maniera unilaterale”.
Secondo Bianca Piergentili, coordinatrice Regionale della Rete degli Studenti Medi, “sin da quando il governo Meloni si è insediato, assistiamo ad una svolta autoritaria, che all’interno della scuola pubblica si traduce con questa ordinanza – spiega – Durante quest’anno, all’interno della nostra regione, sono state molte le richieste di supporto a seguito di provvedimenti disciplinari e denunce dovute a manifestazioni e occupazioni scolastiche, in crescita rispetto agli anni passati e con delle conseguenze sicuramente più dure”.
Per gli studenti, quindi, l’atteggiamento che sta mostrando il dicastero bianco rispetto agli alunni poco rispettosi delle regole non è quello giusto: la repressione, sostengono almeno quelli della Rete degli Studenti Medi del Lazio, non sarebbe proprio la strada giusta.
Ma cosa cambia, in realtà, con la nuova valutazione della condotta? Ricordiamo che in attuazione delle disposizioni introdotte dalla legge 150/2024 in materia di valutazione del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, qualora il candidato riporti, in sede di scrutinio finale, una valutazione inferiore a sei decimi, non sarà ammesso all’Esame di Stato, se invece, la valutazione del comportamento sarà pari a sei decimi, in sede di colloquio discuterà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale fondata sul rispetto dei principi costituzionali.
Inoltre, la definizione dell’argomento oggetto dell’elaborato sarà effettuata dal Consiglio di classe nel corso dello scrutinio finale; l’assegnazione dell’elaborato ed eventuali altre indicazioni ritenute utili, anche in relazione a tempi e modalità di consegna, saranno comunicate al candidato entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto luogo lo scrutinio stesso.
La valutazione della condotta inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Infatti, il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi: tale disposizione trova applicazione anche ai fini del calcolo del credito degli studenti frequentanti, nel corrente anno scolastico, il terzultimo e penultimo anno di scuola.