Home Attualità Zingaretti (PD), tavolo con più ministeri e conferenza regioni per ripartenza scuola

Zingaretti (PD), tavolo con più ministeri e conferenza regioni per ripartenza scuola

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Sono molto lontani i tempi in cui i sindacati erano in rotta di collisione con il Partito Democratico giudato da Matteo Renzi, adesso con il PD di Zingaretti sembra tornato il sereno con le parti sociali.

Ascoltare i bisogni che provengono dalle scuole

Tanti spunti emersi dall’incontro di ieri con il Segretario Zingaretti. Tante legittime preoccupazioni, nessun allarmismo. Le scuole sanno di cosa hanno bisogno. Basta ascoltarle e dare loro immediatamente solo ciò che serve. Niente di più e niente di diverso.
Sono consapevoli dello sforzo enorme che il governo sta profondendo per la ripresa di settembre. Ma vogliono essere ascoltate.
Hanno apprezzato molto. Perché riaprire in sicurezza  non può essere soltanto affare e preoccupazione del ministero dell’istruzione.  Hanno apprezzato l’impegno del Pd di chiedere al governo la definizione certa delle risorse aggiuntive e, con la collaborazione delle organizzazioni sindacali,  del protocollo sicurezza.

Accoglimento delle istanze sindacali

Tra le altre specifiche richieste che sono emerse, ve ne sono alcune significative, su alcune delle quali c’è già il forte impegno del governo.
1.rafforzare la cabina di regia nazionale e fornire alle istituzioni scolastiche indicazioni univoche, Sulla questione dei locali in quasi tutte le regioni sono state avviate le Conferenze dei servizi, ma è pur vero che gli Enti Locali si aspettano dal Governo e dal Ministero certezze circa la disponibilità di risorse aggiuntive e di snellimento delle procedure.
2.Tutte le scuole, o quasi tutte, conoscono i banchi monoposto con le ruote per averli già usati nelle aule informatica o in qualche laboratorio. Sanno, le scuole, che questi banchi sono utili solo in alcuni ambienti e per un certo tipo di didattica. Vanno bene quando si usa un tablet ad esempio, ma non quando è previsto l’uso di un vocabolario o di un libro ed un quaderno insieme. Ci dicono, ed io sono perfettamente d’accordo, che pensare di volerli acquistare per tutti , per tutte le aule e per tutte i momenti  di apprendimento, è profondamente sbagliato, oltre che eccessivamente oneroso.
3.Hanno bisogno del potenziamento degli organici dei docenti per garantire sicurezza e contestualmente qualità nella didattica. Sanno che senza potenziamento del personale ATA ( ricordate i vecchi e cari bidelli?) le scuole non riapriranno. Hanno bisogno di un riconoscimento per il lavoro dei collaboratori del dirigente scolastico, che sono al lavoro anche nei giorni di ferie.
4.Misure sanitarie. Un medico scolastico, l’obbligatorietà dei test sierologici al personale della scuola e protocolli sanitari chiari e inequivocabili, che indichino quali sono le procedure da adottare in caso di contagio accertato a scuola.
5.trasporti efficienti. Se si ripristina al 100% la capienza negli autobus  diventano assolutamente inutili le misure che faticosamente si stanno cercando per il distanziamento a scuola
6.modifica ordinamentale sul tempo scuola. Senza obbligo di recupero per gli studenti. Almeno finché dura l’emergenza e per causa di forza maggiore. Si tratta di condizioni di funzionamento obbligate, per la carenza di un organico (docente e non docente) sufficiente a far funzionare classi meno numerose. Pur essendo una necessità legata all’emergenza, essa ha il pregio di poter costituire la base per nuove scelte didattiche: i docenti sanno meglio di tutti che una buona e proficua lezione si fa anche in 45/50 minuti. Anzi, viene meglio,  perché conosciamo tutti la storia della curva dell’attenzione.
Ascoltiamo queste sollecitazioni che vengono da chi la scuola vive ogni giorno. Per davvero. Come deve fare la buona politica.