Home Politica scolastica Legge di bilancio: via libera per le supplenze dei collaboratori scolastici

Legge di bilancio: via libera per le supplenze dei collaboratori scolastici

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Sorpresa: nelle ultime ore sta spuntando un emendamento alla legge di bilancio che potrebbe essere approvato alla Camera.
Nulla che possa stravolgere l’impianto della legge e, soprattutto, nulla che riguardi i contratti pubblici.

POSSIBILE NOMINARE SUPPLENTI PER COLLABORATORI SCOLASTICI ASSENTI

Sembra però che i deputati della maggioranza intendano ottenere una modifica alle norme che oggi vietano la nomina di supplenti per le assenze dei collaboratori scolastici fino a 7 giorni.
Evidentemente ci si è resi conto che il risparmio che si è ottenuto fin ad ora è decisamente modesto e non giustificato rispetto al disservizio che si crea nelle scuole.

RIDOTTA LA RESPONSABILITA’ DEI D.S. IN FATTO DI SICUREZZA

Un’altra disposizione importante, ma non onerosa, riguarda la responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza: la nuova norma dovrebbe escludere la responsabilità laddove il dirigente scolastico abbia correttamente informato l’ente proprietario dell’edificio scolastico in merito ad eventuali carenze strutturali e funzionali.
Ci potrebbero essere ancora alcune altre modifiche ma tutte di carattere normative, senza oneri per la finanza pubblica.

RESTA IL BONUS PREMIALE

Per il resto non ci saranno cambiamenti rispetto al testo della legge approvato dal Senato, come peraltro abbia già ripetutamente scritto.
E sembra anche da escludere che la Camera possa in qualche modo accogliere la richiesta sindacale di utilizzare i 200 milioni di euro per incrementare le risorse contrattuali (non dimentichiamo che – se anche questa misura venisse approvata – si parlerebbe di un aumento di una decina di euro netti in busta per ogni docente).
Peraltro – per quanto se ne sa – fino ad ora nessun parlamentare ha preannunciato emendamenti su questo punto.
L’esame della legge in Commissione Bilancio prenderà avvio nella giornata del 4 dicembre; l’intenzione è quella di “chiudere” tutto entro il 16 dicembre in modo da andare al voto conclusivo al Senato qualche giorno prima di Natale.