Home Sicurezza ed edilizia scolastica A Catania una scuola cade a pezzi: docenti chiedono interventi rapidi

A Catania una scuola cade a pezzi: docenti chiedono interventi rapidi

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore, il prof Marco Monzù Rossello, che racconta la vicenda del plesso di Via Plebiscito a Catania dell’I.C Diaz – Manzoni.

Ancora riecheggiano presso la Villa Bellini, le parole del Premier Matteo Renzi pronunciate a chiusura della festa dell’Unità:

il bene della scuola non è dei professori, ma dei loro ragazzi”.

Lavoriamo insieme per il tempo pieno, per gli asili al Sud, per fare dell’educazione la leva che solleva il mondo”.

Voglio sfidare il Pd, finché ci sarà un bambino che non avrà gli stessi diritti dell’altro bambino lì ci sarà il fallimento della politica. Insieme dobbiamo fare più ore a scuola, tenere le scuole aperte il pomeriggio”.

Il premier parla di tenere aperte le scuole al pomeriggio, ma la sua amministrazione (a marchio PD renziana) nella persona del sindaco Enzo Bianco, non riesce a tenere aperte le scuole nemmeno al mattino, come pensa di poterle tenere aperte nel pomeriggio?

E’ di pochi giorni fa l’intervento dell’assessore alle politiche scolastiche del comune di Catania, dott. Scialfa, che comunica che la scuola non chiuderà.

Il sottoscritto si dichiara scettico a tale affermazione. Come si può dare adito a tali affermazioni se cose ben più facili non sono state fatte?

Il cortile della scuola versa in condizione pietose, l’erbaccia ha ricoperto tutto, senza considerare che non avendo il comune provveduto a far pulire le canaline di scolo (intasate dalla cenere dell’Etna e dalla sporcizia) quando piove vi sono copiose infiltrazioni di acqua.

Inoltre non si riesce a capire con quale criterio in data 16/11/2016 i locali destinati alla sezione primavera (che probabilmente saranno chiusi sempre per lo stesso motivo), siano stati adibiti a seggio elettorale……….

Penso quindi che trattasi dell’ennesimo spot pre-referendum.

Urge ricordare a questa amministrazione che in base alle leggi vigenti, gli enti proprietari o affidatari sono obbligati a verificare la tenuta sismica degli edifici strategici, come le scuole, e a predisporre un adeguato programma per eventuali interventi di adeguamento.

Inoltre tutto il personale della scuola insieme alle famiglie “darà vita” a una manifestazione/corteo nei prossimi giorni. I dettagli saranno resi noti dopo aver parlato con le autorità competenti.

DI SEGUITO IL DOCUMENTO INTEGRALE REDATTO ALL’UNANIMITA’ DA TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA DELL’ I.C. DIAZ MANZONI DI CATANIA, PRESENTE ALL’ASSEMBLEA:

Verbale dell’Assemblea tenutasi in data 23/11/2016 presso i locali dell’I.C. “DIAZ-MANZONI” di Catania.

Il giorno 23 del mese di Novembre dell’anno 2016 alle ore 11.30 presso i locali di via Basile 28 Catania, si è riunita l’assemblea dei lavoratori dell’Istituzione scolastica I.C. “DIAZ-MANZONI” di Catania convocata dalle R.S.U. di Istituto, per discutere il seguente

O.d.g.:

1) Situazione locali della Scuola secondaria di primo grado di via Plebiscito;

2) Ipotesi di trasferimento;

3) Varie ed eventuali.

Il Dirigente Scolastico prende la parola comunicando all’Assemblea che la situazione attuale ha origine nell’anno 2013, da allora nulla è stato fatto per modificare tale condizione che, allo stato attuale, presenta un edificio scolastico (via Plebiscito 784) con forti criticità per quanto riguarda l’impianto elettrico, idrico e la totale assenza di scale antincendio.

Il sopralluogo effettuato dai V.V.F. sul finire del 2013 portava alla notifica all’allora D.S. Agrippina Barone, dell’inagibilità dell’edificio in questione. A seguito della notifica del V.V.F. si è innescata una procedura burocratica che ha portato, di deroga in deroga, allo “sfratto” di alunni e personale scolastico entro il 31/12/2016.

Ad oggi, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza l’edificio. Il Comune di Catania, invece di impegnare risorse economiche per l’adeguamento dei locali, preferisce continuare a derogare. Non è ammissibile da parte di un’amministrazione erudita, concepire un progetto di delocalizzazione della scuola in un quartiere così distante, così lontano e così diverso. Il tutto, nel pieno svolgimento dell’attività scolastica!

Non si capisce quale sia il criterio per cui il Comune spenda cifre da capogiro (circa 60.000 € annui) per l’affitto di un plesso scolastico appartenente sempre allo stesso Istituto, quando queste somme potrebbero essere investite per la ristrutturazione e messa a norma dei locali di via Plebiscito 784.

Oltre al disagio creato ad alunni e famiglie che vivono in quel contesto e che si vedrebbero privati di un presidio di legalità, anche i Docenti diventano parte lesa subendo questa rivoluzione. Il tutto continuando ad insegnare cittadinanza attiva: “mission” dell’Istituto. Chiudendo il plesso, si andrebbe incontro al dimensionamento, non formandosi più classi, i Docenti diventerebbero soprannumerari, perdendo la titolarità su scuola e andando a finire negli Ambiti territoriali (in poche parole quello che ha sempre voluto il PD renziano e quindi, l’Amministrazione cittadina).

Ci giunge notizia che alcuni Parlamentari nazionali e siciliani hanno indirizzato una lettera ufficiale al Sindaco Enzo Bianco per chiedere la verifica del Rischio sismico degli edifici scolastici di Catania e dell’area etnea tutta, affinchè venga garantita la sicurezza degli studenti e del personale scolastico.

In conclusione l’Assemblea chiede:

  • Che gli interventi ordinari e straordinari vengano pianificati con tempistiche certe e notificate alla Cittadinanza e all’Istituzione scolastica a mezzo di documentazione ufficiale.

  • Interventi (ormai divenuti urgenti ed improrogabili) di manutenzione ordinaria dell’edificio in questione;

  • In attesa della messa in sicurezza e dell’adeguamento dei locali di via Plebiscito, una sistemazione alternativa di alunni e personale scolastico che consenta il regolare svolgimento delle attività scolastiche che non sia decontestualizzata e fuori dal territorio;