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A New York studentesse in rivolta: l’Università cattolica nega l’accesso ai contraccettivi

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Nelle stesse ore in cui si celebra la giornata mondiale contro l’Aids, fa un certo effetto la notizia di un gruppo di studentesse di New York in forte polemica con l’Università medica cui sono iscritte, la Fordham University, perché il regolamento accademico – di stampo cattolico – impedisce loro di usufruire di contraccettivi nelle cliniche all’interno del campus.
Le ragazze, che reputano la libera distribuzione dei contraccettivi un diritto sacrosanto, non si sono arrese e hanno pensato di aggirare il problema creando una loro clinica privata. Secondo Bridgitte Dunlap, membro della Fordham Law Students for Reproductive Justice, gruppo studentesco per la ‘giustizia riproduttiva’, l’università rende particolarmente difficile per le studentesse l’accesso ai farmaci anticoncezionali. Non solo ne è vietata la prescrizione nelle cliniche all’interno del campus ma, secondo quanto imposto dall’assicurazione sanitaria fornita dall’università, le ragazze sarebbero costrette a pagare 100 dollari nel caso scegliessero di vedere un medico esterno al campus. Sempre secondo la studentessa, le spiegazioni dell’università a riguardo sarebbero poche e confuse, lasciando che gli studenti scoprano il severo regolamento interno solo dopo essersi iscritti alla scuola ed aver acquistato l’assicurazione proposta.
Per questo Dunlap ha deciso di mettere in piedi “Prescribe Fordham”, una clinica privata all’esterno del campus in cui le studentesse possano farsi visitare gratuitamente da un medico e ottenere le ricette mediche per gli anticoncezionali.
Dal canto loro, i responsabili dell’Università hanno promesso maggiore chiarezza riguardo ai loro regolamenti sul tema, ma ha negato la possibilità di qualsiasi cambiamento nella propria politica. “Gli studenti non andranno incontro ad azioni disciplinari“, ha dichiarato Bob Howe, il direttore delle relazioni esterne dell’Università, al sito internet Jezebel, “ma siamo un’università cattolica e seguiamo le direttive della Chiesa sul controllo delle nascite“.