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Accordo Stato-Regioni sui tirocini, la Federalberghi ricorre al Tar

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I “tetti” numerici imposti da Stato e Regioni sull’espletamento degli stage non sono legittimi. A sostenerlo è Federalberghi, che sulla questione ha anche presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il recente accordo Stato-Regioni in materia di tirocini.
La Federazione contesta, in particolare, “la norma che impone il rispetto di una proporzione tra il numero di tirocinanti che un’azienda può accogliere e il numero di lavoratori a tempo indeterminato occupati”.
Secondo la Federalberghi, “in tal modo si preclude lo svolgimento di stage all’interno delle imprese turistiche e, in particolare, delle aziende stagionali e delle imprese a conduzione familiare. Il tirocinio – proseguono gli albergatori – è uno strumento di importanza strategica, in quanto favorisce l’alternanza tra scuola e lavoro ed apre ai giovani una importante porta di ingresso nel mercato del lavoro”.
In conclusione, per la Federalberghi l’accordo Stato-Regioni “non lede unicamente gli interessi del settore alberghiero, ma anche quelli degli stessi tirocinanti, che vedono ingiustificatamente ridotta la platea delle aziende ospitanti”,
Il fenomeno dei tirocinanti e degli stagisti è di vasta portata: secondo l’ultimo rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali, solo le imprese turistiche italiane ospitano ogni anno circa 50.000 tirocinanti. Alla luce della riforma dell’apprendistato, introdotta negli ultimi mesi sotto il Governo Monti, e dell’andamento internazionale, il numero è inoltre destinato a crescere. A meno che i “tetti” non inibiscano la tendenza.