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Afghanistan, bimba-kamikaze a soli 10 anni

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Il cinismo della guerra, la disperazione della povertà e la mancanza di istruzione sono un mix micidiale. Che possono portare una bambina di soli 10 anni, o addirittura otto secondo alcune fonti, ad essere arrestata dai soldati delle forze afghane nella provincia meridionale di Helmand perché intendeva farsi esplodere contro un convoglio delle guardie di frontiera.
Il suo intendimento è stato “colto” da uno dei soldati: l’ha notata mentre si avvicinava, infagottata in un giubbotto esplosivo. Così Spozmay, così si chiama la bimba, non ha potuto azionare il dispositivo che l’avrebbe fatta esplodere. E’ stata arrestata prima, racconta la Bbc. La kamikaze in erba ha confessato che ad affidarle la missione suicida era stato suo fratello Zahir, comandante talebano operante nel distretto con il nome di Hameed Sahib, che l’aveva convinta a compiere l’attentato. La bambina, riferisce sempre la Bbc, ora è sotto shock. Il fatto accaduto ieri è stato reso noto solo oggi dal ministero dell’Interno a Kabul. Nella nota il ministero fa sapere che una bambina di nome Spozmay è stata catturata nel villaggio di Taghaz, nel distretto di Khan Nishin, al confine con il Pakistan, poco prima della realizzazione di un attacco contro le guardie di frontiera afghane. La bimba ora è stata trasferita a Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand. Da parte loro, per il momento, i talebani non hanno reagito alla notizia. La storia ricalca un copione che si e’ ripetuto varie volte, tra orrori accertati e casi di propaganda antitalebana. Secondo le cronache i baby-kamikaze vengono reclutati in diverse aree del Paese e il più delle volte portati in Pakistan, dove vengono addestrati per diventare attentatori suicidi. Nell’ottobre scorso, secondo fonti di sicurezza afghana, almeno 21 minori, di età compresa tra i 7 e i 12 anni, sono stati fermati e poi rilasciati in un’operazione dell’intelligence nella provincia orientale di Laghman dopo aver ricevuto un addestramento in Pakistan. Nel febbraio 2012, l’opinione pubblica afghana e internazionale fu colpita dalla notizia che la polizia di Kandahar aveva arrestato per la seconda volta due bambini di una decina d’anni, Azizullah e Nasibullah, che stavano per immolarsi contro un convoglio di truppe straniere. Nel settembre dello stesso anno, un altro bambino di 12 anni, Niyaz, reclutato dai talebani per immolarsi come kamikaze, è fuggito dal campo di addestramento e si è consegnato alle autorità. E questi sono solo alcuni casi. I talebani nei loro comunicati hanno ripetutamente negato di utilizzare minorenni per le loro azioni contro le forze di sicurezza afghane e internazionali, ma spesso la realtà è ben diversa. Purtroppo.