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Alla Camera battuta d’arresto della Riforma

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Il disegno di legge di "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionali", con cui la maggioranza governativa di centro destra sta portando a compimento la trasformazione della scuola italiana, dovrà tornare al Senato essendo stato modificato in Commissione per una svista meramente formale e redazionale.

Nell’articolo relativo agli oneri finanziari si fa riferimento all’anno finanziario 2002 anziché al 2003 come di fatto avrebbe dovuto essere visto che il testo non era stato aggiornato nelle more dell’approvazione avvenuta al Senato.

Si tratterà, comunque di un ritardo di pochi giorni – qualcuno ha ipotizzato addirittura una decina – atteso che la maggioranza politica, in forza dei numeri di cui dispone, sta stringendo i tempi e giungere all’approvazione della riforma nel più breve tempo possibile.
E’ venuta meno la possibilità di spazio a quel dialogo che pure con le tante dichiarazioni del ministro Moratti era stato promesso in più di una circostanza.

In vista della fase finale sono riprese quelle che tanta stampa ha chiamato le ostilità, ma che di fatto sono solo delle scaramucce tinte di politica visto che una vera e propria opposizione non è stata mai fatta dai partiti e dai sindacati che non condividono la riforma targata Moratti.
Sono previste, da parte della Cgil assemblee e sit-in, anche davanti Montecitorio, oltre che una manifestazione nazionale il prossimo martedì a Piazza San Giovanni.

Anche la Cisl ha espresso più di una riserva ed ha valutato molto negativamente la blindatura in quanto "grave atto politico", eliminando il dibattito, elimina anche eventuali interventi migliorativi.