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Alternanza scuola-lavoro, a Parma studenti costretti a portare lettini e ombrelloni in piscina. Chiamate lo sportello SOS

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Continuano a giungere in redazioni notizie di giovani studenti del triennio finale delle superiori in forte difficoltà nel corso delle esperienze in azienda.

Si tratta della cosiddetta alternanza scuola-lavoro, che con la Legge 107/2015 ha avuto un incremento di ore nei tecnici e professionali (da 200 a 400 nel triennio) e anche l’introduzione nei licei (200 ore complessive). Ma sull’elevazione della qualità del tempo passato in azienda, malgrado le attenzioni del Miur e della ministra Valeria Fedeli, sui cosiddetti stage c’è ancora molta strada da fare.

Il 10 luglio, l’Unione degli Studenti ha fatto sapere che “in un Istituto Tecnico di Parma gli studenti in alternanza hanno dovuto trasportare lettini e ombrelloni per la piscina di un centro sportivo: ecco che la formazione viene sostituita dallo sfruttamento”, hanno commentato.

 

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La notizia è giunta all’associazione studentesca attraverso lo “sportello SOS alternanza estiva”, attivato proprio in questi giorni: secondo Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, i ragazzi che hanno partecipato allo stage erano “convinti di dover usare il software gestionale del centro gli studenti” ed “hanno accettato l’esperienza che si dovrebbe concludere il 24 luglio”: ben presto, avrebbero scoperto di dovere essere “costretti invece per 6 ore al giorno, sotto al sole trasportando lettini’’.

“Questo fatto è’ gravissimo e conferma le nostre paure: l’alternanza scuola-lavoro in estate è usata come manodopera gratuita senza alcun tipo di valenza formativa – continua Picci: l’assenza di uno Statuto delle studentesse e degli studenti in Alternanza non da strumenti per difendersi direttamente da questi eventi che spesso vengono nascosti per evitare scandali”.

‘’Noi continuiamo a monitorare i percorsi di alternanza attraverso il nostro Sportello SOS Alternanza Estiva a cui ci si può rivolgere tramite la nostra Pagina Facebook nazionale o tramite il numero 3278331071: vogliamo un’alternanza formativa e di qualità, non sfruttamento e manodopera gratuita”, conclude la rappresentante Uds.


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