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Anche l’Accademia della Crusca si aggiorna: arriva il vocabolario “figlio” di radio e tv

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“Un vocabolario oggi deve essere fatto non soltanto sulla base della lingua letteraria, ma anche tecnico, scientifica, della radio e della televisione”: lo ha detto a Mosca Nicoletta Maraschio, presidente dell’Accademia nazionale della Crusca, parlando con la stampa italiana, in occasione della pubblicazione del Vocabolario degli accademici della Crusca, edito a Venezia nel 1612. Per il quarto centenario, una pregiata copia anastatica è stata presentata nella capitale russa, in occasione della XII Settimana della Lingua Italiana nel mondo, e poi donata alla Biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura.
Il presidente della Crusca ha detto che sta pensando a “un vocabolario contemporaneo” l’Accademia della crusca, prendendo in considerazione anche il linguaggio della radio e della tv. Perchè, come dice Nicoletta Maraschio, presidente della storica istituzione, “la lingua non è soltanto il ‘fior di farina'”.
Per vedere realizzato il progetto, Maraschio ha però specificato: “Per ora stiamo parlando del progetto, sui tempi vedremo”.
Molto apprezzata dal pubblico russo la presentazione di ieri – ospitata dall’Ambasciatore a Mosca Antonio Zanardi Landi presso villa Berg – dedicata al Vocabolario degli accademici della Crusca, alla presenza della Maraschio, della poetessa Olga Sedakova, dell’italianista Evgenij Solonovich e del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca Adriano Dell’Asta, che ha dedicato il suo intervento a Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn, lo scrittore dissidente che nei gulag russi, mentre di giorno lavorava (ha insegnato anche nella scuola secondaria), passava le notti scrivendo segretamente e ricopiando l’ottocentesco vocabolario della lingua russa di Dal’.