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Anticipi infanzia: protesta della Cisl Scuola del Piemonte

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Sul problema degli anticipi nella scuola dell’infanzia Cisl Scuola del Piemonte prende posizione e chiede anche l’intervento degli organismi nazionali.
In realtà più che di una protesta nei confronti del Ministero o della Direzione Regionale si tratta di una sorta di denuncia che coinvolge anche i dirigenti scolastici che – secondo il sindacato – avrebbero fornito i dati con modalità tali da evitare la chiusura di sezioni di scuola dell’infanzia.
“Un certo numero di istituzioni scolastiche – affermano infatti il segretario regionale Enzo Papalettera e la responsabile della Consulta per la scuola materna – si sono visti conteggiati in organicodi diritto i bambini anticipatari, utili per salvare la sezione”.

“In tal modo – proseguono i due sindacalisti – sono state smentite le nostre affermazioni per cui in organico di diritto si conteggiano solo i bambini aventi diritti
ovvero di età 3-6 anni”.
La nota della Cisl Scuola del Piemonte sembra insomma adombrare il sospetto che i bambini anticipatari siano stati utilizzati in alcune situazioni per mantenere aperte sezioni che, altrimenti, non avrebbero avuto ragione di funzionare.
Il segretario della Cisl-Scuola del Piemonte, comunque, chiede che il segretario nazionale Francesco Scrima “intervenga presso il MPI affinché vengano date disposizioni omogenee per tutte le istituzioni scolastiche, volte a far applicare la normativa attualmente vigente che, in assenza della cosiddetta ‘figura specialistica’, non consentirebbe la frequenza ai bambini che compiono i 3 anni dopo il 31/12/2006”.
A dire il vero la presa di posizione del sindacato piemontese appare ormai superata dagli eventi dal momento che la stessa vice-Ministro Mariangela Bastico, con una propria nota del 31 agosto, è intervenuta sull’argomento invitando le scuole e gli Enti Locali a trovare soluzioni concrete per i bambini anticipatari in modo da non deludere le legittime aspettative delle famiglie.