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Apertura in sicurezza, si punta il dito contro gli insegnanti (specie del Sud)

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Le attuali affermazioni che tendono a colpevolizzare gli insegnanti e gli ATA circa la percentuale media del 25% non ancora vaccinata con due dosi,  percentuale articolata per regioni, con un ritardo di alcune regioni del Sud; per SBC servono solo in questo momento (mancano meno di due mesi all’apertura delle scuole) e a questo Governo per mascherare l’inerzia di Governo e anche delle Regioni in merito ad un piano sicurezza per  riapertura il primo settembre con i recuperi.

Un piano richiesto da Docenti, ATA, dai Sindacati di categoria, da associazioni, gruppi facebook come SBC e che avrebbe dovuto prevedere  nei mesi scorsi interventi strutturali più volte declinati: dagli organici, alla riduzione degli alunni nella classi numerose, all’edilizia, alla costruzione di tensostrutture, dall’assicurare l’igienizzazione e la prevenzione, a meccanismi per il ricambio costante d’aria nelle classi, ad un piano di  trasporto urbano, interurbano, provinciale e regionale.

Ora si batte la via più facile e si cercano capri espiatori e si vorrebbe addirittura imporre l’obbligo di vaccinazione a docenti, alunni e insegnanti. Al generale Figliuolo il compito di stanare i renitenti.
Noi di SBC vogliamo una scuola assolutamente in presenza ma rigorosamente in sicurezza e sappiamo che questo si ottiene solo con specifici investimenti che non ci sono stati e ora è tardi ma non è mai troppo tardi per almeno cominciare e non attraverso una narrazione falsata che occulta la realtà cercando peraltro colpevoli dove questi non ci sono.  

Il personale docente e ATA è stato vaccinato con due dosi di AstraZeneca a distanza di tre mesi l’una dall’altra, vaccino somministrato anche agli under 60, malgrado tutte le raccomandazioni a non farlo, queste vaccinazioni sono sopravvenute in un tempesta di informazioni contraddittorie sull’età opportuna o meno per la  somministrazione del vaccino anglosvedese a base virale. A Docenti e ATA è stato poi impedito il mix vaccinale e cioè la seconda dose per gli under 60 con vaccino a vettore RNA ora non solo permessa ma raccomandata agli under 60 vaccinati con AstraZeneca con AstraZeneca.

Noi sappiamo come una campagna vaccinale debba essere garantita alla popolazione scolastica in questi mesi e non a settembre anche alla luce della trasmissibilità molto elevata tra giovani della variante Delta che sta soppiantando quella inglese e a fine agosto l’avrà soppiantata del tutto.
Siamo convinti del valore dei vaccini per combattere la pandemia, ma  siamo altrettanto convinti della libertà di scelta del cittadino che in uno Stato democratico deve essere sempre assicurata.
Ecco perché  le affermazioni della Dirscuola (sindacato di Dirigenti Scolastici) di oggi e cioè di rendere obbligatori i vaccini per docenti e studenti come per i Sanitari non ci vede d’accordo. 

L’Italia come gli altri Paesi della UE, a differenza della Cina dove vige una dittatura comunista, ha scelto la strada della volontarietà che si coniuga con la libertà di scelta e con il senso della responsabilità individuale.
Per noi di SBC il vaccinarsi e il far vaccinare la popolazione studentesca deve essere un dovere civile, un obbligo morale che il cittadino deve sentire kantianamente dentro di sé e non essere imposto dall’esterno dallo Stato.
Al Dirscuola che raccolgono i Dirigenti Scolastici, diciamo l’obbligo morale è dentro di noi ma la Costituzione repubblicana è sopra di noi.

Scuola Bene Comune