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Assunzioni da GPS: i partiti d’accordo su specializzati senza i 3 anni. Forse una legge delega su reclutamento

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Scadono domani 10 giugno i termini per la presentazione degli emendamenti al decreto legge 73 Sostegni bis all’esame della Camera.
Partiti e sindacati sono in fibrillazione perché le attese del mondo della scuola sono tante e la legge di conversione che dovrà essere approvata entro la fine di luglio avrà un impatto molto importante sull’avvio del nuovo anno scolastico.
Nella mattinata del 9 giugno, nel corso di un incontro svoltosi al Ministero fra i tecnici di Viale Trastevere e la maggioranza di Governo, sono stati presi in esame i punti più importanti del provvedimento.

Stando alle indiscrezioni che abbiamo raccolto il Ministero avrebbe ribadito il proprio impegno di portare a termine le operazioni di assunzione in ruolo entro il 31 luglio.
Nel merito del decreto dovrebbe esserci l’accordo generale per eliminare la norma secondo la quale chi non supera le prove di un concorso non può presentarsi a quello successivo.
Al momento attuale non sembra invece esserci un accordo sulla possibilità di cancellare il vincolo quinquennale (ormai diventato triennale) già con le assegnazioni provvisorie di quest’anno. Forse ci sarà una modifica ma dovrebbe valere solo a partire dall’anno prossimo.

Per quanto attiene le procedure previste dall’articolo 59 per le assunzioni da GPS, sembra emergere un’intesa (ma è ancora tutto da verificare): le assunzioni in anno di formazione e di prova già previste per i docenti di prima fascia con tre anni di servizio potrebbero riguardare anche i docenti senza i tre anni ma con il titolo di specializzazione. C’è chi chiede di aprire anche ai non specializzati ma per ora non c’è nulla di sicuro. In ogni caso si esclude che le assunzioni possano riguardare anche i docenti di seconda fascia con 3 anni di servizio.
Ma, ripetiamo, per il momento si tratta solo di indiscrezioni, peraltro provenienti da fonti affidabilissime.

Sul tema più generale del reclutamento si sta profilando infine una soluzione interessante: nella legge di conversione potrebbe essere inserita una disposizione per affidare al Governo una delega per l’adozione di uno o più decreti legislativi per riscrivere completamento le norme in questione.