Home Politica scolastica Assunzioni: stop all’invio delle domande

Assunzioni: stop all’invio delle domande

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La piattaforma di Istanze online ha cessato di funzionare da poco più di un’ora. Di qui in avanti non sarà più possibile presentare domanda per partecipare al bando di assunzioni previsto dalla legge 107. Pur in assenza di dati definitivi, dal Ministero fanno sapere che i docenti che non hanno presentato domanda corrispondono all’incirca al 20% del totale degli aventi diritto.
Secondo l’Anief, al contrario, la percentuale sarebbe del 30-35% almeno.
Il fatto è che non è neppure ben chiaro rispetto a quale platea si fanno i conti.
L’Anief parla di 150mila docenti iscritti nelle GAE, mentre secondo altre stime il numero sarebbe inferiore. Il fatto è che a settembre il Ministero aveva promesso, anzi garantito, che prima di dare avvio al piano di assunzioni si sarebbe fatto un accurato censimento delle effettive presenze nelle diverse graduatorie. Ma il censimento non è mai stato realizzato o, almeno, non ne sono ma stati resi noti gli esiti con precisione.
Questa fase dell’intera operazione si è conclusa con vivo disappunto (usiamo un eufemismo) di molti precari che fino all’ultimo momento avevano sperato che il Miur provvedesse a concedere una proroga e a fornire qualche numero in più sui posti effettivamente disponibili, ripartiti per regione e classe di concorso.
La proroga non c’è stata e quindi in molti si sono dovuti affidare alla buona sorte.
D’altra parte per avere qualche numero in più bisognerà aspettare che le scuole formulino le proprie proposte e che gli uffici regionali le vaglino. Nell’immediato le assunzioni riguarderanno una parte dei docenti inseriti nelle graduatorie dell’ultimo concorso e una piccola parte di quelli delle GAE ai quali verranno assegnati i posti rimasti ancora disponibili dopo la fase a).
Si tratterebbe di poco più di 10mila posti.
Il “grosso” delle assunzioni (più di 50mila) riguarderà i posti dell’organico potenziato non appena verranno istituiti. 
In molti, però, sperano di ottenere una supplenza annuale nella propria provincia: in tal caso quando si verrà chiamati per il ruolo si potrà rimanere sul posto già occupato e rinviare al 2016 l’assunzione sulla nuova sede.