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Azzolina (M5S) all’attacco della Lega che non vuole spendere per le classi pollaio

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Ormai, fra Lega e M5S, è guerra aperta e sta coinvolgendo un po’ tutti.
Mentre fino a un anno fa a parlare sulle questioni politiche più calde erano soltanto pochi big del Movimento (più volte deputati e senatori pentastellati di “seconda linea” ci rispondevano di non poter rispondere alle nostre domande) adesso le prese di posizione sono sempre più frequenti

E così oggi interviene la deputata Lucia Azzolina con un post durissimo nei confronti della Lega. E’ il segnale che il malumore, fra i parlamentari del Movimento, è ormai diffuso e poco controllabile.

Scrive la deputata: “Nel comizio tenutosi ieri a Biella, dall’alto della sua condanna in appello per peculato, cosa che non gli permetterebbe di lavorare in tanti posti, figuriamoci in Parlamento, Molinari della Lega ha sparato sui 5 stelle ricordando che se la Lega prendesse diversi voti il 26 maggio, cambierebbero gli equilibri di Governo. Primo pensiero fare il TAV, quel buco che definire inutile è poco”.

Le considerazioni di Azzolina sono pesanti:  “Ditemi poi se non ho ragione a non fidarmi mai e dico mai di questa gente.  Li combatterò fino alla fine sul TAV, sull’autonomia della scuola e su tutto quello che servirà a salvaguardare il Paese”.
E, per concludere, la deputata del Movimento anticipa che a breve “su Salvini farà uscire un comunicato stampa perché di castronerie ne ha dette a iosa e la Costituzione non sa nemmeno cosa sia”.

D’altronde che Lucia Azzolina non sia molto ben disposta nei confronti degli alleati è più che comprensibile: il suo disegno di legge per la riduzione del numero di alunni per classe è fermo da un mese in Commissione Cultura anche perché – a quanto pare – la Lega ha già fatto sapere di non avere intenzione di stanziare neppure un euro per questa operazione.
Per non parlare della vicenda del precariato che potrebbe concludersi con una soluzione gradita alla Lega ma non al Movimento.
Insomma, i motivi di frizione, per non dire di scontro, sono più che evidenti: resta da capire se tutto si ricomporrà dopo il voto europeo e se, viceversa, da quel momento inizierà la resa dei conti finale.