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Belgio, il bilinguismo precoce protegge le cellule cerebrali

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Che una lingua straniera studiata da piccoli sia più semplice da imparare è cosa nota a tutti. Che il cervello dei bambini bilingue sia più efficiente ed efficace nel fare il suo lavoro, è una notizia che il quotidiano belga La libre Belgique dà in questi giorni a seguito della pubblicazione della tesi di dottorato di una ricercatrice dell’università fiamminga di Bruxelles. Lo studio parte dall’osservazione di un gruppo di ventisei bambini dai cinque agli undici anni, alcuni bilingue altri in possesso della sola lingua materna. I test cui sono stati sottoposti i bambini vertevano essenzialmente sul calcolo e sulla conoscenza e padronanza della lingua. Durante lo svolgimento dei compiti loro assegnati uno speciale scanner controllava l’attività cerebrale dei ragazzi.
Dall’analisi dei test è emerso che i bambini bilingue (francese e olandese nel caso specifico) lavoravano più velocemente, evidenziando un’attività cerebrale meno intensa rispetto agli altri ragazzi. Non solo, ma chi è diventato bilingue da piccolissimo, perché a casa i genitori parlavano due lingue diverse, ha dimostrato di operare molto più rapidamente e con meno dispendio di attività cerebrale rispetto ad altri bambini che erano diventati bilingue più tardi, in età scolare. Alla luce di questi risultati la ricercatrice lancia un appello affinché nelle scuole si diffonda sempre più la pratica dell’insegnamento in più lingue, fin dalle scuole materne, per sfruttare al massimo l’estrema malleabilità del cervello dei più piccoli.