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Bussetti dice di assumere 1.000 ricercatori, ma lascia fuori i prof di strumento musicale

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Il ministro Marco Bussetti alla Camera annuncia uno stanziamento in manovra di «100 milioni in più per finanziare altre 900 borse per specializzandi medici» e pure un nuovo piano straordinario per assumere 1.000 ricercatori universitari «che li porterà, dopo tre anni e previa valutazione e conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale, a essere chiamati nei ruoli dei professori associati». In arrivo anche «più di 1,7 miliardi l’anno per gli stipendi» dei professori, che aumenteranno di «oltre l’1,9%», mentre  sul fronte dei laureati, annuncia i premi del governo per i giovani migliori, i laureati in corso con 110 e lode e i dottori di ricerca.

Assumere i migliori?

«Le imprese vengono incentivate ad assumere questi giovani – dice Bussetti – oppure a trasformarne il rapporto di lavoro a tempo pieno, se già assunti a tempo parziale, grazie all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, nella misura massima di 8mila euro per ciascun assunto nel primo anno di lavoro».

Certamente una visione tutta efficientista, ma contestata da tanti osservatori che invitano invece a implementare una procedura opposta, favorire cioè chi non ha voti eccellenti, considerato che i più bravi sono ricercati e assunti a prescindere dagli incentivi.

I grandi annunci ma i prof di strumento ancora al palo

Pare insomma che anche Bussetti ami fare i grandi annunci, pro domo sua, ma eviti le faccende spinose, come quella dei docenti di strumento dei Licei musicali, i quali, nonostante abbiano avuto ragione in tutti i gradi di giudizio, sono stati lasciati al palo con la stessa indifferenza a cui ci hanno abituato gli altri Governi, ma con l’aggravante di promesse non mantenute.

Sos Licei musicali

Arriva infatti notizia che, relativamente al giudizio di ottemperanza, con cui si obbligava il Miur a ripristinare la seconda ora di strumento musicale nei licei, la “Direzione generale per gli ordinamenti scolastici ha comunicato al Prefetto di Roma nella sua qualità di Commissario ad acta, DI NON POTER PROCEDERE ALL’ESECUZIONE DELLA SENTENZA, adducendo a motivazione due ordini di ragioni:

-la sentenza dispone di intervenire immediatamente, dunque ad anno scolastico già avviato, ad assegnazione di organico conclusa e trascorsi i 20 giorni dall’inizio delle lezioni, termine oltre il quale non è più possibile assegnare o spostare i docenti;

– l’esecuzione immediata comporterebbe la copertura di 400 ulteriori cattedre a livello nazionale, per le quali al momento non esiste copertura finanziaria.

Il MIUR afferma che la seconda ora sarà ripristina dall’a.s. 2019/2020, con un adeguamento di organico per il quale è stato già richiesto stanziamento il legge di bilancio”.

Niente di nuovo rispetto a prima?

Dunque niente di nuovo rispetto al passato, per cui, quando gli attuali governanti gridavano dall’opposizione che le sentenze vanno applicate subito, appare ora solo uno slogan per prendere il potere e gestirlo esattamente come prima.