Home Attualità Cariche della polizia contro gli studenti. Lamorgese: corto circuito delle istituzioni

Cariche della polizia contro gli studenti. Lamorgese: corto circuito delle istituzioni

CONDIVIDI

“C’è stato un cortocircuito” il 28 gennaio a Milano durante le manifestazioni per protestare per la morte dello studente in stage Lorenzo Parelli seguite dalle cariche della Polizia. Ne torna a parlare la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. “Un corto circuito che va evitato” in futuro, continua la ministra, ribadendo tuttavia che le forze dell’ordine avrebbero reagito alla “presenza di provocatori”.

Fonti Ansa riferiscono ad esempio di un tentativo dei manifestanti di Torino di trasformare il presidio in corteo, nonostante il divieto per le restrizioni della zona arancione, cui le forze dell’ordine avrebbero reagito con alcune cariche di alleggerimento. I manifestanti, circa duecento, avrebbero poi cercato di forzare gli sbarramenti delle forze di polizia per dirigersi per le vie del centro.

“Quando ci sono ragazzi che manifestano per questioni gravissime c’è da aver la massima attenzione – dichiara la ministra – ma non possiamo ignorare che c’è una direttiva che impediva manifestazioni se non statiche per ragioni di salute pubblica“, ha detto.

La madre di Lorenzo Parelli

Sulle recenti proteste degli studenti in queste ore sono intervenuti i genitori del giovane Lorenzo, come riporta La Repubblica. “Quei centomila studenti in piazza sono una carezza per mio figlio”. Così la madre. “Un effetto potente, spero che possa servire a evitare altre tragedie familiari come la nostra”.

Parole che seguono anche alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, neo eletto per la seconda volta, che nel suo discorso di insediamento ha auspicato: “Mai più tragedie come la morte di Lorenzo Parelli”.

Le proteste contro gli esami di Stato 2022

Intanto, a dare ragione alle ultime proteste degli studenti contro la seconda prova scritta dell’esame di maturità 2022 starebbe per arrivare, tempestiva, la valutazione del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), come ha riferito anche il nostro direttore Alessandro Giuliani, con un parere che boccerebbe gli scritti, dando credito alle preoccupazioni del mondo della scuola sia in riferimento all’esame di terza media che a quello di maturità.