Home Ordinamento scolastico Cei: “Triste se lo Stato sostiene le scuole paritarie per guadagno”

Cei: “Triste se lo Stato sostiene le scuole paritarie per guadagno”

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Il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Nunzio Galantino, partecipando a Roma alla presentazione del XIX Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, dal titolo “Il valore della parità”, ha sostenuto che “L’educazione è un diritto primario e deve essere garantita nella sua piena libertà. Per l’Italia la parità scolastica dovrebbe offrire questa garanzia di libertà ed infatti essa è innanzitutto un principio costituzionale. È in gioco anzitutto il diritto incomprimibile dei genitori a scegliere l’educazione scolastica più adatta per i propri figli”.

Pluralismo

Per Galantino “il significato ideale del pluralismo educativo deve prevalere sulla convenienza economica e sarebbe ben triste se alla fine lo Stato dovesse convincersi a sostenere le scuole paritarie solo perché ci guadagna. In realtà sono in gioco valori molto più importanti e fondamentali”.

“La scuola statale non è certo un avversario, anzi le va riconosciuto il merito di aver alfabetizzato gli italiani negli ultimi decenni e di essere oggi impegnata a garantire a tutti gli alunni una formazione di qualità”, ma “deve essere assicurata a tutti la possibilità di promuovere scuole che, nel rispetto delle regole fissate dallo Stato, possano soddisfare una più ricca e articolata domanda educativa.

Libertà di insegnamento

“La libertà di insegnamento con cui si apre l’art. 33 non è solo la libertà didattica e metodologica degli insegnanti ma anche e soprattutto la libertà garantita dall’intero sistema di accostare le arti e le scienze con una pluralità di approcci metodologici e valoriali, ovviamente nel rispetto della natura culturale, epistemologica e formativa degli oggetti dell’insegnamento. Ridurre tutta la libertà di insegnamento e di istituire scuole alla sola condizione che non si creino oneri per lo Stato è una lettura miope e restrittiva di un problema che merita un respiro ben più ampio e attento”.