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Con “Il rosso e il blu” la scuola ritrova la speranza

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La scuola? Ancora oggi, nonostante le difficoltà, rimane il luogo che più aiuta a crescere: è questa la prospettiva scelta da Giuseppe Piccioni per raccontare il mondo dell’istruzione attraversoil suo “Il rosso e il blu”, il film con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy e Roberto Herlitzka che sarà nelle sale il 21 settembre.
“Ho scelto di raccontare la scuola come incrocio di destini, aspettative, disillusioni, come crocevia tra adulti e adolescenti: una scuola normale nonostante i suoi disagi profondi, che va difesa perché rappresenta la speranza” ha spiegato il regista alla presentazione del film, specificando di non aver mai pensato a un film di denuncia sullo stato della scuola oggi: “Il mio non è un trattato né un talk show sull’argomento. Rivendico la normalità del mio racconto, in cui ho messo al centro le persone: insegnati e ragazzi”
Nel film di Piccioni, tratto dal libro di Marco Lodoli
(docente di lettere in un istituto professionale della periferia romana), c’è il vecchio professore disilluso (Herlitzka), la preside rigida ma in fondo materna (Buy), e il giovane supplente ostinato (Scamarcio), che crede nell’importanza della scuola e nel confronto diretto con i ragazzi, anche fuori dalle aule. 
“La scuola non è molto cambiata da quando la frequentavo io: mi sembra ancora un luogo di aggregazione e interazione vera tra adulti e adolescenti” ha spiegato Scamarcio, che ha poi specificato: “credo abbia un ruolo fondamentale nella società, anche se purtroppo chi ci governa non la vede come una risorsa e un luogo da cui ripartire”.
Anche per la Buy la scuola di oggi non è molto diversa da quella che lei frequentava da studente: “Mi sembra immutata soprattutto la volontà di non dare alla scuola l’importanza che dovrebbe avere: gli stipendi dei
professori ne sono un esempio”. E questa, purtroppo, è la realtà. Altro che fiction!