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Con la Legge 104/92 mobilità con precedenza e 3 giorni al mese: anche a tanti “furbetti”

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Partiamo con il dire, a scanso di equivoci e fraintendimenti, che la Legge 104/92 ha introdotto delle norme di grande senso civico.

Ad essere in discussione, quindi, non è il valore etico e sociale della legge, che trova tutti d’accordo e che eleva l’Italia a Paese virtuoso nella tutela dei diritti dei disabili. Ma, piuttosto, a far discutere è la triste prassi dell’abuso e l’uso distorto che i “furbi” fanno della stessa legge.

Stiamo parlando delle false precedenze cosiddette “104”, che non hanno nulla a che vedere con i permessi derivanti dalla Legge 104/92 che tutela, giustamente, i lavoratori disabili o che prestano assistenza a parenti o affini in condizioni di non autonomia.

Quelli sotto accusa sono, invece, i vantaggi ottenuti con la compiacenza delle Commissioni sanitarie preposte alle visite di controllo delle patologie che determinano la fruizione dei benefici di legge per chi si trova in stato di grave disabilità.

La legge, agli articoli 21 e 33 comma 6 dà infatti diritto ai docenti di godere della precedenza nella mobilità, dell’esclusione dalle graduatorie interne d’Istituto per l’individuazione dei docenti soprannumerari e della fruizione di 3 giorni al mese di permesso retribuito.

Gli stessi benefici spettano, con qualche piccola differenza, a chi gode dei benefici della legge 104/92 ai sensi dell’art.33 commi 5 e 7.

 

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Secondo l’art.13 del CCNI sulla mobilità, anche i docenti che non posseggono la 104, ma che comunque hanno il bisogno di cure “continuative”, tali da non potersi allontanare dalla sede in cui esiste la struttura ospedaliera dove vengono curati, godono dei benefici suddetti. Eppure nella scuola, rispetto ad altre Amministrazioni pubbliche e alle aziende private, i dati statistici che si riferiscono al personale che fruisce di precedenze e permessi retribuite per la legge 104 e per le cure continuative, è veramente anomalo e fuori controllo. Questi dati statistici dicono anche che oltre alle anomalie suddette, esiste anche un’altra anomalia che vede concentrati questi benefici di legge soprattutto al sud e nelle isole del bel Paese.

Del problema ne parla il sottosegretario al Miur Davide Faraone, che dal suo profilo facebook dice: “Contro l’uso distorto della #104 abbiamo intrapreso un’azione decisa. È una legge di civiltà, non può essere utilizzata da certi “furbetti” per tornaconto personale”.

Il sottosegretario fa notare che nel privato usufruisce della legge 104/92 solo l’1,5% dei dipendenti, nella scuola la percentuale sale fino al 13%. Esiste quindi un problema dell’uso distorto della legge 104/92 e di chi sostiene di avere bisogno di cure continuative, ma a quanto pare il Miur ha deciso di fare controlli severi e di punire severamente chi usufruisce di benefici di legge senza averne un vero bisogno.

Demagogia o vera lotta senza quartiere ai furbetti della 104? Staremo a vedere che tipo di controlli ci saranno sulle 104 e su chi fruisce dei bisogni di cure continuative.

 

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