Home Archivio storico 1998-2013 Estero Concorsi, finisce nel caos la prova di Francese per insegnare all’estero

Concorsi, finisce nel caos la prova di Francese per insegnare all’estero

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Non bastavano gli echi e i ricorsi riguardanti la prova preselettiva, svolta lo scorso 12 ottobre, per accedere al concorso per diventare dirigenti scolastici. Il primo giorno di dicembre le cronache locali e nazionali sono tornate a parlare di docenti della scuola sottoposti a verifiche nazionali: stavolta la polemica è scoppiata in occasione della prova svolta presso l’hotel Ergife di Roma, dove erano stati raggruppati gli oltre 5 mila partecipanti alla selezione per andare ad insegnare all’estero. Messi di fronte ai 40 quesiti, da concludere in 45 minuti, i candidati si sono accorti che tra le domande c’erano anche quattro brani inediti (non citati nel bando di concorso). Così, quando i responsabili della commissione si sono detti contrari ad accogliere le la richiesta dei candidati di invalidare quei quattro quesiti è scoppiato il putiferio.
Diversi docenti hanno cominciato a contestare con veemenza l’organizzazione del concorso e la composizione delle prove (realizzata anche stavolta dal Formez): altri candidati si sono sentiti addirittura autorizzati ad aprire i libroni contenenti i quesiti (da consultare solo allo scoccare dell’inizio del concorso). A quel punto i responsabili della prova hanno chiamato le forze dell’ordine. Ma ormai la situazione era degenerata. E la prova è stata rinviata a data da destinarsi.
Per alcuni sindacati quanto accaduto non può essere collegato al caso. “E’ inaudita la modalità con cui si è svolta la prova di accertamento di lingua francese”, ha detto Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil denunciando “la mancanza di informazione preventiva rispetto alle modalità di svolgimento della prova stessa oltre che la correttezza delle procedure: per questa ragione si chiede che tale prova venga annullata e reiterata”.
Duro anche Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief, secondo cui il caos delle prove di francese “dimostra ancora una volta l’inadeguatezza dell’Ente incaricato dal Miur di valutare diverse migliaia di candidati attraverso la formulazione di domande rispettose dei criteri generali previsti dal bando”. Per il leader dell’Anief siamo di fronte ad una “mancanza di rispetto delle regole” simile a quella “adottata lo scorso 12 ottobre, in occasione della selezione per 2.386 nuovi dirigenti scolastici”.