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Concorsi? No, grazie. Non è la sola strada per risolvere il problema del precariato

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Ci risiamo con questa storia dei concorsi visti come l’unica forma di reclutamento possibile, soprattutto negli ultimi tempi! I vari ministri che si sono succeduti, hanno puntato per le assunzioni nella scuola solo ed esclusivamente sui concorsi, convinti che questa fosse la sola strada maestra per risolvere il problema del precariato. Ahimè! Non si sono resi conto che, ad oggi, nulla è cambiato.

Cattedre scoperte soprattutto per alcune classi di concorso, scuole in affanno perché non riescono a coprire tutti i posti disponibili, insomma, la storia si ripete! Cosa aspettiamo allora? Perché non stabilizzare tanti docenti a titolo definitivo, che da anni aspettano? Perché non stabilizzare tutti coloro che hanno dimostrato di saper svolgere il mestiere dell’insegnante sul campo e con sacrifici meglio di chiunque altro? Da sempre ci stiamo battendo e continueremo a farlo sollecitando ministri e governo per un ritorno al doppio canale e cioè per l’assunzione dei precari con almeno tre anni di servizio, da affiancare sì, ai concorsi destinati però, ai nuovi laureati. Svegliamoci!

Non è possibile continuare a vedere una scuola che è diventata la meta di “una corsa agli ostacoli” e un corpo docente stanco e non più motivato. Diciamo basta! Vogliamo la stabilizzazione, lo gridiamo e per questo lottiamo e ci siamo!

Antonio D’Ascoli