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Concorsi, occhio a non copiare durante gli scritti: 9 rinvii a giudizio a Potenza

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Un docente “pizzicato” a copiare in un concorso pubblico della scuola rischia grosso: lo sanno bene alcuni aspiranti dirigenti lucani che il giudice ha appena rinviato a giudizio.

La notizia è giunta, quasi come segno premonitore, il giorno prima delle prime prove scritte del concorso docenti 2016.

A pubblicarla, il 27 aprile, sono state le agenzie di stampa. Riguarda la decisione del Gup di Potenza, Tiziana Petrocelli, che ha rinviato a giudizio nove persone – tra insegnanti e componenti di una commissione di valutazione, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e falso – nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sul concorso per presidi che si svolse nel 2011.

 

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In base alle indagini, svolte dalla sezione di Polizia giudiziaria dei Carabinieri, alcune delle risposte del concorso sarebbero state copiate dai docenti indagati (cinque in totale quelli rinviati a giudizio), tra cui anche un quesito sulla responsabilità dei presidi: uno dei componenti della commissione avrebbe anche scoperto degli appunti nel vocabolario di un concorrente.

Non vi sarebbe stata però l’esclusione del partecipante dalla prova, ma solo il sequestro dei foglietti dattiloscritti. Secondo gli investigatori, inoltre, anche una delle griglie di valutazione delle prove sarebbe stata già pronta.

Tre dei cinque docenti indagati avrebbero poi vinto il concorso, mentre altri due sarebbero risultati idonei nella graduatoria di riferimento. È ovvio che se gli addebiti del Gup dovessero essere confermati, perderebbero qualsiasi diritto a ricoprire la carica di dirigente scolastico. E forse anche quello di insegnanti. La prima udienza si svolgerà il 24 novembre.

 

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