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Concorsi scuola: prove scritte sostituite dai test a crocette? Le ipotesi al vaglio del Governo in un decreto ad hoc

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Come si svolgeranno i prossimi concorsi scuola? Ancora non ci sono notizie certe in merito. Ciò che è emerso dal testo del Regolamento approvato dal Governo ieri, 7 giugno, non basta per poter dire qualcosa in merito con certezza.

Il Regolamento prevede alcune novità rispetto alle regole precedenti, novità che però non riguardano i concorsi della scuola. Per quanto riguarda il mondo dell’istruzione, stando alle notizie in nostro possesso e già anticipate da Italia Oggi da diverso tempo, il Ministero avrebbe già pronto un provvedimento per trasformare definitivamente le prove scritte in “quesiti a crocette” di carattere inter- o multidisciplinari lasciando la verifica delle competenze disciplinari alla prova orale.

Sarà abbandonata del tutto la modalità scritta? Il reclutamento dei docenti si baserà sui test a crocette? La tendenza sembra essere questa ma ancora nulla è certo. Una disposizione in tal senso era già pronta e sarebbe dovuta entrare come emendamento nel recente decreto sulla PA. L’operazione, però, non è andata a buon fine e quindi è molto probabile che, a questo punto, il Governo pensi ad un provvedimento ad hoc, una sorta di “decreto scuola”.

Test a crocette, si misura davvero così la conoscenza?

I test a crocette erano stati osteggiati dai pentastellati con dei correttivi al decreto 36 del 2022, diventato legge a giugno 2022, di cui ancora si attende il dpcm che doveva essere pubblicato lo scorso luglio. “Abbiamo ottenuto lo stop ai concorsi con prova scritta a crocette, una modalità assolutamente inidonea a valutare il merito dei candidati ruolo di insegnante. La prova scritta sarà a risposta aperta, consentendo una valutazione migliore e più meritocratica“. Così i senatori del M5S a conclusione dei lavori delle Commissioni Affari Costituzionali e Cultura sul decreto legge 36.

Lo scrittore Eraldo Affinati, ai microfoni della Tecnica della Scuola, ha criticato il reclutamento dei docenti, tutto orientato “a scremare i partecipanti”: riferendosi al concorso ordinario del marzo 2022 con un altissimo numero di respinti, ha detto che “i test a crocette rischiamo di lasciare indietro gli insegnanti più bravi e far passare magari i più furbi”. È giunta l’ora di “rivedere il sistema di reclutamento”, ha sottolineato.

Affinati non è stato l’unico che in questi anni ha contestato l’ascesa dei test a crocette. Secondo Rifondazione Comunista “la conoscenza non si misura su opzioni che mettono fuori gioco le mille sfumature che dovrebbe caratterizzare un pensiero critico e complesso”.

L’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sul proprio profilo Facebook, l’anno scorso ha commentato: le prove scritte a crocette? “Hanno solo mortificato i docenti, impedendo a moltissimi giovani preparati di entrare in ruolo”.

I concorsi scuola e le loro peculiarità

Cosa cambierà nei concorsi della Pubblica Amministrazione? Almeno fino alla fine del 2026 le Amministrazioni avranno la possibilità (ma non l’obbligo) di eliminare le prove orali dai concorsi e saranno previste quote di posti riservate ai diversi generi, maschile e femminile. Ma tutto ciò non riguarderà la scuola: se così fosse per i concorsi della scuola bisognerebbe prevedere per almeno un paio di decenni procedure aperte solamente ai maschi in modo da contrastare il processo di “femminilizzazione” soprattutto nell’infanzia e nel primo ciclo.