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Concorso docenti abilitati, la denuncia: “Il governo Conte si è dimenticato di noi”

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A scrivere è un gruppo di DOCENTI ABILITATI PRECARI da anni, in servizio con incarico annuale presso scuole della provincia di Latina e Roma e residenti fuori sede.

Noi abilitati, tra cui diversi TFA (quindi già accuratamente selezionati dallo Stato), abbiamo partecipato al Concorso Personale Docente del 2016 – Classe A028 nella Regione Lazio, risultando “bocciati” per degli “errori di valutazione degli elaborati da parte della commissione” (errori oggetto di una sentenza favorevole del Tar, ottemperata dall’USR arbitrariamente e in ritardo).

Nonostante la profonda e fortemente demotivante delusione abbiamo, però, continuato ad assolvere al nostro dovere, lavorando in classe con dedizione e professionalità, anche perché i “governanti” ci avevano promesso che il ruolo sarebbe arrivato presto anche per noi, forse consapevoli in maniera celata delle ingiustizie e delle umiliazioni che avevamo subito. Siamo arrivati così al fatidico marzo 2018 quando abbiamo prodotto domanda di partecipazione al Concorso Personale Docente bandito con D.D.G. n.85/2018 nella Regione Lazio per la classe di concorso A028 (Matematica e Scienze), cosiddetta “Fase transitoria”, convinti finalmente di poter accedere al ruolo a fine agosto 2018, essendoci molte più cattedre vacanti che docenti abilitati.

Purtroppo ancora una volta ci siamo dovuti ricredere, il ruolo non è arrivato nel 2018 e probabilmente non arriverà neppure nel 2019. Da marzo 2018, infatti, attendiamo invano una fantomatica calendarizzazione della prova orale da sostenere; dopo l’illusione di avere una commissione di valutazione, abbiamo saputo, ovviamente da fonti non ufficiali perché evidentemente non meritiamo neppure di essere informati per vie ufficiali, che un commissario si è dimesso, quindi tutto si è bloccato e nessuno ci dà risposte. In particolare l’USR Lazio aveva costituito la Commissione di Valutazione per la classe di concorso A028 il 02 luglio 2018; l’11 luglio 2018 suddetta Commissione si è insediata per l’estrazione della lettera, che è avvenuta poi di fatto martedì 17 luglio 2018 presso il Liceo Aristofane di Roma.

Da allora tutto tace, sono trascorsi quasi 4 mesi e a tutt’oggi non risultano ancora calendarizzate le prove orali. Questo “misterioso” ritardo non ci ha permesso di essere assunti nell’anno scolastico in corso, nonostante il numero elevato di posti vacanti e la necessità di affidare incarichi al 31 agosto anche a colleghi non abilitati. Preoccupatissimi, abbiamo scritto decine di mail agli uffici preposti senza ricevere ovviamente risposta alcuna. Lo scorso 29 ottobre 2018 abbiamo inviato tutti una diffida al MIUR e all’USR Lazio per chiedere una rapida risoluzione al problema, con eventuale convocazione di una nuova commissione e calendarizzazione delle prove orali, ed ora siamo in attesa ma senza più alcuna speranza.

Nelle nostre medesime condizioni si trovano anche i colleghi delle regioni accorpate al Lazio, cioè Marche, Molise, Abruzzo e Sardegna; ebbene si, il Ministero per risparmiare ha deciso di accorpare più regioni e “sfruttare” la stessa commissione per tutte quante, costringendo i docenti, già impegnati nelle scuole delle regioni di appartenenza, a sostenere a proprie spese un viaggio per affrontare il concorso; peccato però che la commissione sia sparita, bloccando di fatto le assunzioni di mezza Italia.

Tutto ciò incide notevolmente sulle nostre vite e sui nostri progetti futuri; dopo più di 10 anni di precariato lontani da casa saremo costretti ad attendere ancora per l’agognato ruolo, nonostante gli innumerevoli posti vacanti disponibili. Troviamo assurdo che un concorso nazionale sia gestito in modo così iniquo dalle varie regioni e commissioni.

Tutti abbiamo gli stessi diritti e non si può attendere all’infinito l’insediamento di una commissione mentre nelle altre regioni hanno già avviato o addirittura concluso le prove orali e proceduto alle immissioni. In più gli inevitabili e numerosissimi ricorsi hanno messo in dubbio la costituzionalità del concorso e su di noi dunque pesa pure la spada di Damocle della decisione della Consulta, che potrebbe vanificare il tutto.

E ora ci sembrano vergognose, addirittura un oltraggio alla nostra dignità, le parole del Ministro Bussetti sull’impegno profuso da lui e dal suo staff affinché in tempi celeri sia concluso il decreto per portare in cattedra docenti non abilitati e noi abilitati, invece, che fine faremo? L’abilitazione ci è costata cara in tutti i sensi e ci stiamo chiedendo a cosa ci sia servita.
Il 28 giugno abbiamo scritto anche al presidente Conte e abbiamo ricevuto la seguente risposta: “Gentile professore, desideriamo comunicarle che la mail da lei indirizzata al Presidente Conte è stata inoltrata per competenza, su incarico del Presidente stesso, al Ministero dell’Istruzione per ogni utile approfondimento della situazione rappresentata“.

Praticamente un buco nell’acqua.

A chi dobbiamo affidarci per trovare una soluzione? Il “governo del cambiamento” si è dimenticato dei docenti precari abilitati, eppure proprio loro in campagna elettorale sostenevano che tutti gli abilitati dovessero essere assunti a tempo indeterminato, hanno cambiato idea anche su questo?

Cosa è “cambiato” rispetto a prima? Tra tutti questi dubbi che ci attanagliano però una certezza noi l’abbiamo, il “governo delle illusioni” ci vuole raggirare con giochi di prestigio, fingendo un’assunzione che è solo su carta, ma noi ora diciamo BASTA!!!

Siamo passati dalla “Buona Scuola” di Renzi, alla “Scuola Invisibile” di Conte.

Gruppo di docenti precari abilitati di Lazio, Marche,
Abruzzo, Molise e Sardegna.