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Concorso scuola, come cambia con il decreto reclutamento

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Manca solo qualche giorno alla conversione in legge del decreto 36 del 30 aprile (termine ultimo per la conversione il prossimo 29 giugno) e già la macchina dei concorsi scuola accende i motori. I concorsi (indetti su base regionale) saranno annuali, infatti, assicura il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ragion per cui una strutturazione snella della formula concorsuale consentirà (o dovrebbe consentire) di portare in cattedra i nuovi insegnanti in tempi rapidi, a dispetto del fatto che il test a crocette, reputato non funzionale all’adeguata valutazione dei futuri docenti, è stato sostituito da un test a risposta aperta. Lo stabilisce la sezione Istruzione del DL in questione, all’articolo 44.

Precisiamo che i concorsi pubblici, sempre nel DL 36, sono normati anche all’articolo 3, che riguarda in generale la pubblica amministrazione e che potrebbe influire sulle disposizioni specifiche del settore scuola.

Come funzionerà il concorso scuola?

La principale novità del concorso scuola consiste nel fatto che si tratterà di una prova computer based a risposta aperta, non più chiusa, come anticipato in apertura. A seguire sarà la volta della prova orale, che verificherà le competenze disciplinari, quelle pedagogico-didattiche e l’attitudine all’insegnamento.

Inoltre gli idonei che hanno superato le prove del concorso ordinario (e del concorso STEM 2021) – aveva annunciato anche la ex ministra Azzolina – saranno inseriti in graduatoria.

Accesso al concorso

Chi può accedere al concorso? In generale i requisiti di accesso per i posti comuni sono il titolo di accesso alla classe di concorso più l’abilitazione. Dunque l’accesso al concorso è garantito a:

  • Chi completi con successo il percorso di abilitazione all’insegnamento, che certificherà le competenze minime che andranno a costituire il profilo del docente secondo dei traguardi stabiliti dal cosiddetto Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato.
  • i precari senza abilitazione ma con 3 anni di servizio (negli ultimi 5) nelle scuole statali, di cui almeno un anno svolto nella specifica classe di concorso.
  • coloro che abbiano conseguito entro il 31 dicembre 2022 almeno 30 CFU, a condizione che parte dei crediti siano di tirocinio diretto. In questo caso precisiamo che tali soggetti potranno accedere ai concorsi solo fino al 31 dicembre 2024, in quanto per loro vige una disposizione transitoria.

PREPARATI AL CONCORSO INFANZIA E PRIMARIA

PREPARATI AL CONCORSO SCUOLA SECONDARIA

Come si viene immessi in ruolo?

Il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruolo a tempo indeterminato, come abbiamo anticipato, si articola in:

a) un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, denominati CFU/CFA, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti le competenze minime che andranno a costituire il profilo del docente secondo dei traguardi stabiliti dal cosiddetto Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato, nell’ambito di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, entro il 31 luglio 2022.

Tale percorso si conclude con una prova finale comprendente una prova scritta (analisi critica relativa al tirocinio scolastico effettuato durante il percorso) e una lezione simulata.

b) Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale.

c) Un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.