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Confintesa ci spiega cos’è il Piano di formazione individuale

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L’enigma della nuova formazione obbligatoria sta angosciando quasi tutti i docenti italiani. Quante ore all’anno sono previste di formazione? Quante in presenza e quante online?

Alcune delle risposte alle domande suddette saranno date  al seminario organizzato da Confintesa Scuola su “Il nuovo Piano di formazione docenti e il Portfolio digitale”, rivolto al personale scolastico, che si terrà lunedì 5 dicembre, presso il liceo scientifico G.B. Scorza” di Cosenza, dalle 10 alle 12. A relazionare sul tema sarà Adele Sammarro segretaria generale, Confintesa Scuola.

Gli argomenti riguarderanno il nuovo piano di formazione docenti, che prevede la formazione obbligatoria per il tutto il personale docente di ruolo, come stabilito dal comma 124 della Legge107/2015, per cui, già da quest’anno diventerà “obbligatoria, permanente e strutturale”. L’incontro, sarà occasione per illustrare il Piano che include nove priorità di formazione che vanno dal digitale, alle lingue, dall’alternanza scuola-lavoro, all’inclusione, dalla prevenzione del disagio giovanile, sino all’autonomia didattica; grande importanza alla formazione sulle lingue. La qualità dei percorsi sarà assicurata attraverso nuove procedure di accreditamento a livello nazionale dei soggetti erogatori che consentiranno anche di monitorare gli standard offerti. Tra l’altro, le altre novità riguardano anche le procedure di accreditamento utili a garantire “la qualità dei percorsi formativi”, che, però, non sono state gradite dalla categoria, visto il meccanismo farraginoso. Per poter usufruire della Carta del docente, sarà necessario registrarsi on line su un portale messo a disposizione dal Miur. Ogni docente avrà un proprio Piano di formazione individuale, che entrerà a far parte di un portfolio digitale contenente la propria storia formativa e professionale. Restano insoluti ancora alcuni punti in merito al nuovo Piano, come le ore complessive da destinare alla formazione; la legge non definisce alcun tetto di ore. “Pertanto, l’obbligatorietà non si traduce, quindi, automaticamente in un numero di ore da svolgere ogni anno, ma nel rispetto del contenuto del piano”. Certamente, la formazione è indispensabile per il personale docente, non si può, però, svolgere in modo perentorio e obbligatorio, anche perché per i docenti tutto ciò costituirà un ulteriore aggravio di lavoro che si va ad aggiungere alle 40 ore annuali per le attività collegiali e, altre 40 per lo svolgimento di attività connesse all’insegnamento, che riguardano ben altri aspetti della funzione docente, così come illegittima è l’imposizione di corsi pomeridiani.La formazione e l’aggiornamento si devono fare in servizio. E’ opportuno precisare che in altri settori lavorativi, nessuno ulteriore impegno viene considerato se non è previsto e, dunque, disciplinato dal contratto di lavoro, mentre nella scuola si accetta tutto supinamente. Il seminario, organizzato da un soggetto qualificato per la formazione del personale della scuola, dà diritto all’esonero dal servizio ai sensi della normativa vigente. Ai partecipanti, al termine del seminario, verrà rilasciato attestato.