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Covid, contagi in salita: il Governo pensa al nuovo Dpcm. Misure anche per la scuola?

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L’obiettivo è frenare i contagi giornalieri prima che sia troppo tardi. Ecco perché il Governo pensa a misure restrittive, sia territoriali che nazionali, con un nuovo Dpcm che potrebbe essere pubblicato lunedì sera.

Domani giornata decisiva

E’ l’esito della riunione fiume conclusa da pochi minuti tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza che torneranno a vedersi domani, 1 novembre. All’incontro erano presenti anche Silvio Brusaferro, Franco Locatelli, Agostino Miozzo e Domenico Arcuri.

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Nella mattinata di domani, 1 novembre, è prevista una riunione con le Regioni. Mentre nel pomeriggio, Conte si riaggiornerà con i capidelegazione e i capigruppo di maggioranza. Probabile, a questo punto, che il premier possa incontrare anche le opposizioni.

Limitare gli spostamenti fra regioni

Il nuovo Dpcm dovrebbe essere varato nella giornata di lunedì, mentre il Cts in corso sta riaggiornando l’elenco dei territori considerati più a rischio rispetto ai quali dovranno essere valutate nelle prossime ora misure più restrittive.

Sembra prendere corpo la possibilità di fermare gli spostamenti tra regioni, fatti salvi motivi di lavoro, salute e urgenza. Possibilità caldeggiata dal ministro della Giustizia e capodelegazione M5S, Alfonso Bonafede.

Misure per la scuola nel Nuovo Dpcm?

La scuola al momento resta alla finestra: da un lato la Ministra Azzolina che punta a tenere aperte le scuole il più possibile. Ma dall’altro lato appare sempre più complicato per Azzolina trovare sponde amiche anche all’interno della stessa maggioranza: Il Ministro Speranza e il Pd puntano a misure più rigide, che, non è escluso, possano trovare spazio all’interno del prossimo Dpcm.

Lo stesso Conte ha ammesso, nel corso della festa de Il Foglio: “La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza – ha spiegato Conte -, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza“, ha detto il presidente del Consiglio.

Al moemnto, quindi, permangono le misure del 24 ottobre e soprattuto quelle previste dalle Regioni.