Home Attualità Crepet: “Sfido qualsiasi docente a dire se un alunno sia maturo. E...

Crepet: “Sfido qualsiasi docente a dire se un alunno sia maturo. E per che cosa? Perché sa scrivere 20 righe su una traccia?”

CONDIVIDI

Paolo Crepet a ruota libera: il sociologo, scrittore e psichiatra, ai microfoni di Famiglia Cristiana, ha detto la sua in merito agli esami di maturità.

“La scuola non esiste più”

Ecco le sue parole, amare e dure come sempre: “La scuola non esiste più. Oggi inizia l’esame di Maturità ma io sfido qualsiasi insegnante a dire se Giacomo o Camilla siano maturi o no. Maturi per che cosa? Perché sanno scrivere venti righe su una traccia proposta? Ma questa è maturità? Purtroppo, la scuola non è più un’agenzia educativa utile a capire chi sono i ragazzi e le ragazze e secondo me è un problema enorme”.

“Una cosa è certa e che vedo tutti i giorni e va al di là di questo caso di cronaca: c’è una totale incapacità da parte dei ragazzi di tollerare la frustrazione, un’incapacità che non porta sempre all’omicidio, altrimenti sarebbe un’ecatombe, ma porta a non tollerare nulla: l’esame andato male, l’appuntamento mancato, lo smartphone che s’inceppa, gli amici che non ti hanno avvisato per uscire, il brutto voto a scuola, un rimprovero sul posto di lavoro. Perché questi ragazzi sono stati tirati su con un miliardo di sì e imbottiti con qualsiasi forma di benessere, non solo materiale. Se uno a 13 anni va a fare la festa e vuole che ci sia la birra, qualcuno deve dirgli no, la birra no. Ma se non glielo dice nessuno, lui pensa di essere figo e invece è solo un cretino, perché quel no serve a lui e alla sua crescita. Ma quanti libri bisognerà scrivere perché la gente capisca questo?”.

Divieto cellulari a scuola, Crepet a favore

Crepet ha anche discusso in merito al recente omicidio di Racale, che ha visto un ragazzo uccidere la propria madre: “Occorre dire dei no perché i no aiutano a crescere ma i no, per chi li dice, sono faticosi, pesano, sono un ingombro e molti vogliono risparmiarsi questa fatica e non vogliono fare gli educatori dei propri figli ma gli amici. Siccome, però, non si possono fare leggi che dicano ai genitori come comportarsi, credo che il divieto di cellulare a scuola voluto dal ministro dell’Istruzione per il prossimo anno scolastico sia una scelta saggia perché ci sono fior di studi scientifici che dimostrano che sono fonte di ansia, di stress, di disturbi e non permettono uno sviluppo armonico delle proprie relazioni affettive. E aiutare una persona a crescere in maniera armonica non significa prevenire i delitti familiari ma aiuta. È come dire: faccio allenare una persona a sviluppare i propri muscoli ma questo non vuol dire che vincerà i 200 metri”.

“Ci sono due riflessioni da fare: la violenza c’è sempre stata come ci ricorda il film capolavoro del 1960 di Luchino Visconti, Rocco e i suoi fratelli, dove uno dei ragazzi, ventenne, ammazza la moglie. La violenza è sempre stata un linguaggio. L’altra cosa che bisognerebbe aggiungere è che con le tecnologie digitali e l’avvento dei social la violenza come linguaggio e modo di comunicare si è rafforzata, è diventata più pervasiva, talvolta quasi un gioco: io non sono d’accordo con te e ti ammazzo o ti faccio del male, anche moralmente, che è una forma di violenza anche quella. Ecco perché vietare il cellulare in classe è una scelta importante ancorché non risolutiva”, ha concluso.

Maturità 2025, le tracce

Tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario

A1: Pier Paolo Pasolini, “Appendice I a ‘Del Diario’ (1943-1944)” da “Tutte le Poesie“, a cura di Walter Siti (2009).
A2: Giuseppe Tomasi da Lampedusa, “Il Gattopardo“.

Tipologia B, analisi e scrittura di un testo argomentativo

B1: Piers Brendon, “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”.
B2: Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani.
B3: Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”.

Tipologia C, riflessione critica

C1: Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”.
C2: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”.

Maturità 2025, i dati

Quest’anno sono 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

Licei: 268.577

Istituti Tecnici: 169.682

Istituti Professionali: 86.156