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Cresce l’epidemia di morbillo

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Il decreto legge, approvato lo scorso 19 maggio in Consiglio dei Ministri, che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione ad asili nido e scuole materne, ovvero nella fascia d’età 0-6 anni, forse già lunedì sarà in Gazzetta Ufficiale.

 Ma l’obbligo riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè ai 16 anni dei ragazzi.

In questo caso non si prevede il divieto di iscrizione a scuola, bensì sanzioni e provvedimenti per i genitori. 

A diventare obbligatorie, a partire dal prossimo settembre, sono 12 vaccinazioni: le 4 già obbligatorie (antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B) alle quali si aggiungono anti-pertosse, anti-meningococco B e C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella e il vaccino contro l’Haemophilus influenzae.

 

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Intanto non si ferma l’epidemia di morbillo.

Sono arrivati ormai a 2719 i casi in Italia segnalati dall’inizio dell’anno. Dal primo gennaio 2017 al 28 maggio 2017 quasi tutte le regioni (18 su 21) hanno segnalato casi, ma il 91% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. Il 30 aprile, quindi un mese fa, se ne contavano 1929. L’89% dei casi era non vaccinato e il 6% ha ricevuto solo una dose di vaccino. Il 35% ha avuto almeno una complicanza e il 40% è stato ricoverato. La maggior parte dei casi (73%) è stata segnalata in persone dai 15 anni in su; 163 casi avevano meno di un anno di età 220 casi segnalati tra operatori sanitari. Così come non si fermano le proteste. Un centinaio di manifestanti fuori dal teatro Sociale di Trento hanno aspettato il ministro per chiedere modalità diverse per le vaccinazioni.