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Criteri per la chiamata diretta: la vicenda si complica, proteste dei sindacati di base

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Si complica giorno dopo giorno la questione dei criteri per la “selezione” dei docenti dagli albi territoriali che i collegi dovrebbero definire già a partire di prossimi giorni.

I sindacati di base continuano a protestare per la procedura concordata fra Miur e sindacati del comparto (Unicobas propone anche una delibera alternativa)
Secondo quanto stabilito dal Ministero entro il 19 maggio le scuole dovranno individuare i criteri relativi alla scuola primaria, mentre per l’infanzia si va al 30 maggio e per la secondaria ci sarà tempo anche a giugno.
Ovviamente per deliberare i criteri è necessario che le scuole dispongano dei dati sull’organico che però per il momento non ci sono ancora.
Tanto che non si riesce a capire come sia possibile che in non poche scuole i collegi abbiano addirittura già deliberato: sulla questione della procedura e delle scadenze i sindacati sono stati inflessibili fin dal primo momento: per esempio, già poche ore dopo la firma della ipotesi contrattuale, Flc-Cgil aveva precisato che dirigenti scolastici devono convocare il collegio dei docenti solo dopo la definizione dell’organico dell’autonomia della scuola.
A questo punto si pone un problema di non poco conto: i dirigenti scolastici che non rispetteranno le disposizioni contrattuale potranno essere chiamati in causa per comportamento antisindacale?
A rigor di logica dovrebbe essere così ma è molto probabile che i sindacati del comparto eviteranno di avventurarsi sulla strada di un contenzioso che potrebbe rivelarsi un boomerang; la risposta di molti ds a quel punto potrebbe essere banale e rischierebbe di complicare ancora di più la vicenda: “Se dobbiamo aspettare di conoscere i dati dell’organico, allora convocheremo i collegi nel mese di luglio”.
Intanto procede la protesta di Gilda, Usb, Cobas e Unicobas che, seppure con modalità e strumenti diversi,  stanno proponendo alle scuole di opporsi a “delibere al buio”.
Uncobas, per esempio, sta invitando i docenti ad asteneri o, in alternativa, a adottare un delibera di protesta (la bozza è disponibile nel sito del sindacato).