Home I lettori ci scrivono Crocifisso a scuola: una scelta davvero per tutti?

Crocifisso a scuola: una scelta davvero per tutti?

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Si parla spesso di “crocifisso sì” o “crocifisso no” nelle aule della scuola pubblica italiana, ma pochi sanno davvero chi ha il compito di decidere.
Non è il singolo docente. Non è il consiglio di classe. Non è il collegio docenti.
La decisione spetta al Consiglio di Istituto, l’organo che rappresenta l’intera comunità scolastica: genitori, docenti, studenti e personale.
La legge e la giurisprudenza più recente (Cassazione, 2021) lo affermano chiaramente: “Il crocifisso non è obbligatorio, ma può essere presente se la scuola lo decide democraticamente.”

Ma attenzione: decidere “democraticamente” non significa automaticamente tutelare le differenze. In molte scuole, le minoranze religiose e culturali non hanno voce nel Consiglio di Istituto, perché spesso non sono rappresentate o sono troppo poche per incidere.
E allora, chi tutela il loro punto di vista? La scuola pubblica non è il Parlamento. Non può limitarsi a “contare i voti”. Deve essere uno spazio in cui ogni identità si senta rispettata, anche e soprattutto quella delle minoranze.

La vera domanda non è solo “crocifisso sì o crocifisso no”, ma: che idea di scuola vogliamo costruire? Una scuola inclusiva, laica, accogliente, pluralista, che non esclude nessuno. Oppure…?

Ennio Moschitti