Home Pensionamento e previdenza Damiano: no al taglio delle pensioni di reversibilità

Damiano: no al taglio delle pensioni di reversibilità

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Scoppia la polemica sul disegno di legge che riordina le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale come strumento unico, nell’intenzione del governo, di contrasto alla povertà con misure legate al reddito e al patrimonio.

Presentato un ddl che prevede di rivedere le pensioni di reversibilità, quelle erogate agli eredi alla morte del pensionato o del lavoratore che muore avendo maturato i requisiti per l’assegno, agganciandole all’Isee, per il quale conta il reddito familiare e non quello individuale. Di conseguenza il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà.

«Approda alla Camera – accusa Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera – la delega del Governo sul tema del sostegno alla povertà, in sé positivo, ma che prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. Per noi questo non è accettabile. Si tratterebbe dell’ennesimo intervento dopo quelli, pesanti, del Governo Monti».

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“Se ci saranno interventi di razionalizzazione”, replica Palazzo Chigi, “saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri. La delega del Governo dà non toglie”.

Fonti del Governo sottolineano come nella delega dell’esecutivo ci sia una clausola esplicita secondo la quale qualsiasi intervento di razionalizzazione (per evitare duplicazioni con la nuova misura unica anti povertà) varrà solo sulle prestazioni future e non su quelle in essere. Se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per far cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo dà e non toglie – assicurano le stesse fonti -, stanziando per la prima volta 1mld strutturale su una misura unica di lotta alla povertà.