Home I lettori ci scrivono Dateci più collaboratori scolastici perché la scuola funzioni

Dateci più collaboratori scolastici perché la scuola funzioni

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Quando si parla di scuola si pensa generalmente ai docenti, ma ci si dimentica del ruolo importante dei collaboratori scolastici (e di quello della segreteria, ma questo è un altro capitolo che mi riserbo di trattare successivamente). Senza i collaboratori scolastici, comunemente detti bidelli, non c’è pulizia della scuola e vigilanza.

Sono il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “D’Aosta-Scura”, situato nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Per tre plessi scolastici che comprendono scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I grado, con 800 e passa alunni, ho avuto in organico di diritto appena 16 collaboratori scolastici e ricevuto solo 1 in più in organico di fatto.

Ma stamane, alla vigilia del funzionamento del tempo pieno, hanno mostrato giustamente tutta la loro rabbia. Con il tempo pieno un bidello viene al turno mattutino e uno nel turno pomeridiano. Le classi a tempo pieno possono essere pulite solo dal collaboratore che viene il pomeriggio e se si ammala, non potendo subito nominare il supplente, devo chiedere a quello del turno mattutino di prolungare l’orario di lavoro. Non solo, nel plesso centrale non ho chi mettere all’ingresso e se faccio scendere il bidello da un piano per l’entrata degli alunni, mi trovo il piano non sorvegliato.

In queste condizioni il tempo pieno non si potrebbe fare perché i bidelli poco riescono a fare, dovendo fare tutto da soli nel proprio reparto, e non c’è la necessaria vigilanza. Tutta la responsabilità di questi ciechi tagli ricade sulla testa di noi presidi che ricevono anche la rabbia dei genitori che credono che ogni mancanza dipenda da noi (dalla manutenzione che spetta al Comune al servizio di pulizia e di vigilanza che sarà carente per lo scarso numero di bidelli).

Caro Ministro, se legge queste righe, risponda per favore al nostro grido di aiuto perché le scuole possano funzionare bene e in sicurezza.

Eugenio Tipaldi