Home Politica scolastica Decreto dignità spiana la strada al ddl sul ruolo DM e SFP

Decreto dignità spiana la strada al ddl sul ruolo DM e SFP

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La maggioranza parlamentare M5S-LEGA ha trovato il pieno accordo per approvare l’emendamento “salva precari”, inserito nel Decreto dignità, per garantire la continuità didattica dei Diplomati Magistrale per il 2018/2019 fino al 30 giugno 2019.

Probabile emendamento salva precari del decreto dignità

Da fonti di maggioranza parlamentare trapela quale potrebbe essere l’emendamento su cui convergerà la maggioranza giallo-verde di Camera e Senato per salvare la continuità didattica dell’anno scolastico 2018/2019 e allo stesso tempo garantire la dovuta esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali, entro i famosi 120 giorni, in tema di diplomati magistrali.

Nell’emendamento che modificherebbe l’art.4 del decreto dignità sarebbe stato introdotto un comma 1bis: ”al fine di salvaguardare la continuità didattica nell’interesse degli alunni per tutta la durata dell’anno scolastico 2018/2019, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, provvede, nei limiti dei posti vacanti e disponibili a dare esecuzione ai provvedimenti giurisdizionali di cui al comma 1:

  1. trasformando i contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulati con i docenti di cui al comma 1 in contratti a tempo determinato con termine finale fissato al 30 giugno 2019;
  2. stipulando coni docenti di cui al comma 1, in luogo della supplenza annuale in precedenza conferita, un contratto a tempo determinato con termine finale fissato al 30 giugno 2019”.

Con tale emendamento, che appare molto equilibrato e risolve la complessità della situazione, si dovrebbe garantire la salvaguardia della continuità didattica per l’anno scolastico 2018/2019 e al contempo, entro i limiti dei 120 giorni (anche se la vera efficacia slitterà a fine anno scolastico 2018/2019), si garantisce l’esecuzione del provvedimento giurisdizionale disposto dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017.

Spianata la strada al disegno di legge che affronta il problema diplomati magistrale

Una volta che verrà approvato, in via definitiva, la conversione in legge del Decreto dignità, ci spiegano autorevoli fonti di maggioranza, verrà spianata la strada al disegno di legge per risolvere, nei tempi sopra indicati, tutta l’ingarbugliata questione dei diplomati magistrale entro il 2001/2002 (cancellati dalle GAE e anche dal ruolo appena ottenuto), dei vincitori di concorso ordinario e dei laureati in scienze della formazione primaria. In tale disegno di legge, la cui via è spianata anche dall’abrogazione del famigerato comma 131 della legge 107/2015, si prevede l’immissione in ruolo di diritto per tutti i precari che superano i 36 mesi di supplenze, e in assenza di disponibilità dei posti per il ruolo, avranno gli incarichi di supplenza da una graduatoria ad hoc che precede le altre graduatorie attualmente vigenti.

In buona sostanza dal 2019/2020, il DdL che è allo studio nelle Commissioni cultura ed Istruzione di Camera e Senato, dovrebbe prevedere che i vincitori di concorso abbiano priorità nell’immissione in ruolo, poi a parità di condizioni ci sarebbe una quota divisa in parti uguali tra i Diplomati Magistrali e i Laureati in Scienze della Formazione Primaria.