La vicenda del decreto ministeriale sugli organici del personale docente per il 2009/2010 ha un ormai un che di paradossale.
La prima stranezza consiste proprio nel fatto che, ancora oggi, si parli di un provvedimento emanato 30 mesi fa e che ormai ha trovato ampia applicazione in tutta Italia.
L’aspetto paradossale della vicenda è però un altro: pochi giorni fa la Conferenza unificata è stata chiamata ad esprimere un parere sul decreto; parere, di fatto, del tutto ininfluente dato che non è più possibile, in alcun modo, tornare indietro e cambiare il corso degli eventi.
Ma per quale motivo Regioni ed Enti locali hanno dovuto esprimersi sulla questione ?
Il fatto è che qualche mese si era concluso il lungo e complesso contenzioso aperto da Associazioni e movimenti di base: il Consiglio di Stato aveva evidenziato che il decreto era stato emanato senza che il Governo si fosse preoccupato di acquisire il parere della Conferenza unificata.
A questo punto, per “sanare” la situazione il Governo ha trasmesso il decreto alla Conferenza chiedendone il parere.
Peccato che nella seduta del 22 settembre la Conferenza abbia espresso un parere negativo (l’unico voto a favore è stato quello della Regione Lombardia).
E adesso, ci si chiederà, cosa potrebbe succedere ?
La risposta è semplice: non succederà assolutamente nulla in quanto il parere delle Regioni non è affatto vincolante; per garantire la legittimità del decreto è sufficiente che il parere sia stato espresso.
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