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Didattica a distanza, fare il proprio dovere diventa il primo imperativo etico

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Inizia un’altra settimana di “didattica a distanza”.
È passato un mese.
La situazione complessiva ha assunto una drammaticità che mai avremmo immaginato.
In queste situazioni, soprattutto, fare il proprio dovere diventa il primo imperativo etico.
E noi, come scuola, pur sapendo le varie complessità, cerchiamo di farlo ogni giorno.
Per qualsiasi cosa, anche per eventuali difficoltà, auspico sempre dedizione, dialogo e buon senso.
I quali possono molto di più di indicazioni, delibere, norme.
Il dolore e le preoccupazioni che ci stanno accompagnando, e questo è il motivo della presente, credo vadano condivisi.
Condivisi, cioè pensati insieme, costruiti assieme, sofferti assieme.
Questo è il tempo che ci è dato vivere.
E, lo dico con convinzione, vedo che lo stiamo vivendo, per quanto ci è possibile, col massimo di partecipazione.
Non sappiamo se a maggio ritorneremo a scuola, se a giugno la situazione rientrerà, o sarà considerata sotto controllo, se gli esami di maturità saranno si svolgeranno nei tempi e modi previsti.
Viviamo ogni giorno con quello che il momento ci acconsente.
E lo stiamo vivendo, ne sono sicuro, al meglio.
Per questo motivo non mi stanco di ripetere il mio “grazie” a tutti.
Noi siamo impegnati ad assicurare il massimo di scuola, di formazione, di cultura, di relazioni, di interazione possibili stante le condizioni.
Con una sottolineatura particolare: è importante, doveroso, imprescindibile garantire il diritto all’istruzione, ma è ancora più urgente e necessario prendersi cura delle persone.
Prenderci cura gli uni degli altri.
Per gli aspetti strettamente scolastici, io continuo ad affidarmi alla professionalità dei nostri docenti e, imprescindibile, al sano dialogo quotidiano.
Tra docenti dei consigli di classe, tra docenti e studenti e genitori.
Per qualsiasi cosa sapete, poi, che io ci sono, che sono a disposizione.
Per qualsiasi cosa.
Io ci sono, ma non sono solo.
Non mi stanco di ringraziare, per il supporto quotidiano, il team digitale e lo staff di presidenza.
Per la “didattica a distanza” deve comunque essere chiaro che tutte le funzioni e gli obiettivi che si possono attivare “in presenza” non si possono realizzare “a distanza”.
Anzi, mi verrebbe da dire: la didattica online è molto più complessa, perché comporta un ripensamento radicale delle modalità relazionali, di insegnamento e verifica e di ricerca e produzione di materiale didattico virtuale.
Per queste ragioni, chiedo sempre, come un mantra, pazienza, spirito di collaborazione e cooperazione reciproca.
I ruoli importanti, oltre a quelli già detti, sono in capo ai coordinatori di classe e ai rappresentanti di classe degli studenti e dei genitori.
Dialogo, dunque, senza stancarsi mai.
Dialogare significa, non mi stancherò di ripeterlo, prendersi cura reciprocamente: quale valore grande questo prendersi cura!
Come dicevo, non sappiamo quando potremo ritornare assieme.
Per tale motivo, vi chiedo di rimanere in contatto con la scuola, controllando il registro elettronico e il sito, dove riporteremo tutte le informazioni e le novità.
Vi saluto tutti con fraternità.

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