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Diplomati magistrale, Grillo alle maestre in sciopero: abbiamo buone persone al Governo. E si fa un selfie

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Le maestre con diploma magistrale si rivolgono a Beppe Grillo, per chiedere di non dare seguito alla sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato del dicembre scorso che le estromette dalle GaE ed in alcuni casi gli strappa dalle mani l’immissioni in ruolo già sottoscritta: “vogliono licenziarci, siamo in sciopero della fame da 36 giorni”, hanno detto le precarie all’ex comico al termine della festa Movimento 5 Stelle svolta a Roma.

In presidio permanente da oltre un mese

Le docenti, in presidio permanente da oltre un mese, tolto qualche giorno di stop chiesto dalle istituzioni, hanno chiesto a Grillo di avvicinarsi per spiegargli le loro ragioni.

Il leader dei pentastellati le ha accontentate. E ha quindi scambiato con loro alcune battute: “Non disperate, abbiamo delle buone persone” al Governo.

“C’è un analfabetismo che ritorna, la scuola va ripensata”

Poi Beppe Grillo ha aggiunto: “Sull’istruzione non si può giocare, c’è un analfabetismo che ritorna, la scuola va ripensata”.

Infine, l’ex uomo dello spettacolo ed ispiratore del Movimento 5 Stelle, si è fatto un selfie con le maestre. Ma di impegni seri sulla questione da risolvere, peraltro in pochi giorni perché tra poche settimane comincerà la “giostra” delle supplenze annuali da assegnare sulla base degli organici ufficiali.

L’impegno del M5S ad aiutare i diplomati magistrale

Vale la pena ricordare che il M5S si è impegnato nel trovare una soluzione favorevole ai maestri con diploma magistrale: il concetto è stato espresso in più occasioni da Luigi Di Maio, leader politico dei grillini, anche di recente, e poi ribadito nel contratto di Governo M5S-Lega.

“Particolare attenzione dovrà essere posta al problema delle maestre diplomate”, si legge nel documento approvato da entrambi gli schieramenti politici e reso pubblico nei giorni che hanno sancito l’accordo bilaterale ed ora punto di partenza per la realizzazione del percorso politico del nuovo esecutivo nazionale.